La Didattica a Distanza (DAD) sta diventando un problema. I nostri bambini e ragazzi non hanno bisogno solo di nozioni e discipline, come la storia, la letteratura e la matematica, ma hanno bisogno anche di socialità e di rapporti umani. Infatti, la scuola non è solo il luogo dell’insegnamento di materie che servono a farsi una cultura, ma è anche il luogo nel quale un bambino si forma per diventare un buon cittadino. Un buon cittadino vive anche di sane relazioni umane. Tutto questo viene meno con la Didattica a Distanza, che preclude il rapporto umano diretto.
Un bambino o un ragazzo che segue la DAD apprende le nozioni da un docente che si fa vedere attraverso lo schermo di un telefonino o di un computer. Non c’è un rapporto umano diretto. In pratica, è quasi come un tutorial che può essere trasmesso dalla televisione. L’unica differenza sta nel fatto che vi sia un minimo di interazione tra l’insegnante e lo studente, ma si tratta sempre di un rapporto virtuale e non reale.
Noi rischiamo di avere dei ragazzi e dei giovani che cresceranno volti più verso l’asocialità che non verso una normale vita relazionale. Oramai il danno c’è e rischia di aggravarsi. Non si può permettere una cosa del genere. Il Governo deve prendere una decisione, cosa che starebbe già facendo. Del resto, i contagi da Covid non sono avvenuti nelle scuole, ma a bordo dei mezzi pubblici, come treni, tram e pullman, nei quali vi sono stati degli assembramenti.
Riguardo al trasporto, per esempio, non si potrebbero usare i pullman delle agenzie turistiche, le quali versano in stato di crisi, per via della crisi del comparto del turismo? Si debbono prendere delle misure, per evitare situazioni veramente brutte. Ne va del futuro delle nostre generazioni future.