Sembra davvero inconcepibile e intollerabile che, nel terzo millennio, in piena globalizzazione, nell’era dell’informatica avanzatissima e, finanche, di contatti con pianeti extra terrestri, sparute ciurme di masnadieri arrivino, in taluni tratti di mare, specialmente alle latitudini tropico – equatoriali, a tenere ripetutamente in scacco moderne e gigantesche navi, che si trovano a percorrere quelle rotte, trasportando passeggeri o mercanzie.
I moderni pirati salpano dalla costa o da battelli d’appoggio, con barchini veloci e, armati fino ai denti, tentano, talvolta con successo, addirittura operazioni di arrembaggio, realizzando così numerosi sequestri di unità, equipaggi e carichi. Poi, ovviamente, passano alla “cassa”, chiedendo enormi e commisurati riscatti.
E’ mai possibile che, stipulando appositi accordi internazionali, non si riesca a preordinare e ad attuare tempestivi interventi di aerei o elicotteri che, in quattro e quattr’otto, con maniere buone o energiche, impediscano le vergognose e pericolose scorribande? O bisogna pensare che, a monte e alle spalle degli attacchi corsari, si pongano ben più grossi e potenti interessi di natura politica e/o economica e/o finanziaria, ragione per cui nessuno si affretta a muoversi seriamente al fine di impedirli o reprimerli?
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