Roma – Sono passati già quattro giorni, ma Roma sembra ancora anestetizzata, intrappolata nello sforzo di svegliarsi dalla furia che, sabato, ha invaso le sue strade e offuscato una manifestazione attesa da settimane. È tempo di bilanci. È tempo di accuse. Chi doveva vigilare? Perché si è arrivati fino a questo punto? ItaliaChiamaItalia lo ha chiesto a Fabrizio Santori, presidente della commissione Sicurezza di Roma Capitale.
L’opinione pubblica è divisa tra chi elogia le forze dell’ordine, che hanno evitato “il morto”, e chi sottolinea la scarsa presenza di controlli. Si è agito con leggerezza, sottovalutando una manifestazione che già da tempo si annunciava molto tesa?
"Il vero problema è che non ci sono stati controlli preventivi e le forze dell’ordine, oltre ad avere pochi mezzi, si trovano indebolite anche dal punto di vista normativo. Mi auguro che gli altri rappresentanti politici dimostrino più attenzione all’argomento".
Quali sono questi limiti normativi?
"Mentre noi contiamo i danni, nel resto del mondo tutte le manifestazioni si sono svolte in maniera pacifica. Questo vuol dire che c’è un problema di leggi, atteggiamenti e controlli. Questi barbari che hanno devastato Roma sanno che, in questo paese, esiste un’ampia sopportazione. La tolleranza deve finire, questi personaggi sono venuti da tutta Europa però negli altri paesi rispettano le regole e qui no. E’ ora di dire basta".
Era prevedibile la piega che avrebbe preso la manifestazione?
"Bastava attuare un monitoraggio dei siti web per capire i toni, come ha fatto la mia commissione, bastava pensare a quanto avvenuto già il 14 dicembre o in altre occasioni. Questa gente non propone nulla di nuovo, è un copione che conosciamo".
Se queste persone riescono sempre ad organizzarsi e agire senza essere scoperte, probabilmente è vero che dietro di loro esiste una regia…
"Sono sicuro che non ci sia una regia, mentre spero che non esista una strategia politica, diversa dal concetto di regia e finalizzata ad oscurare i contenuti di una manifestazione nella quale si voleva far capire che anche i poteri forti devono pagare come i cittadini".
A chi si riferisce, nello specifico?
"A nessuno, parlo in generale. Dagli anni Settanta in poi si è diffusa questa strategia politica che mira a dire ‘esistono dei manifestanti? Lasciamo che distruggano la città, così poi i cittadini si indigneranno’. Non si deve speculare, però, su una città come Roma e questa strategia deve essere accantonata".
Rovinare una manifestazione non è forse comodo per chi è attaccato da quella stessa iniziativa?
"Non è una questione di comodità – spiega Santori a Italiachiamaitalia.it – ma di sottovalutazione del problema, spero non voluta. È un discorso in generale, non accuso nessuno".
Gli scontri hanno portato, però, un inaspettato effetto pacifico, quello tra Di Pietro e Maroni che propongono il ritorno alla legge Reale…
"Finalmente, per la prima volta, Di Pietro non parla contro Berlusconi ma presenta una proposta che Maroni ha accolto. Il dialogo deve essere sempre presente, se i partiti alzano i toni purtroppo succede lo stesso sul territorio".
I cittadini guardano le immagini e pensano “per quale motivo non li hanno fermati in quel preciso istante, quando si sono cambiate in simultanea e hanno iniziato ad agire?” Perché non si è intervenuto all’inizio?
"È stato sottovalutato il problema, le forze dell’ordine schierate non erano sufficienti. È vero, con i giusti mezzi sarebbe stato possibile fermarli all’inizio, intervenire prima e limitare i danni".
E prendere un maggior numero di violenti…
"Sì, il bilancio dell’intervento delle forze dell’ordine è di soli dodici arresti. A New York, dove non è stato rotto nemmeno un tavolino, sono stati effettuati 70 arresti, a Boston addirittura cento arresti. I nostri dodici, invece, probabilmente sono già fuori".
Le forze dell’ordine sono state aiutate dagli stessi manifestanti. Alcuni di loro, infatti, sono riusciti a fermare e consegnare alle forze dell’ordine tre black block..
"Per la prima volta, in questa manifestazione, si è notata la volontà di aiutare le forze dell’ordine mentre in passato la gente li insultava. Ho i miei dubbi sulla reale volontà di collaborazione da parte di queste persone, gli organizzatori sapevano che avrebbero partecipato anche determinati tipi di persone e non hanno preso le giuste precauzioni, se ne sarebbero dovuti andare nel momento stesso in cui hanno visto quello che stava accadendo".
Semplicemente andandosene avrebbero arginato un’escalation così elevata di violenza?
"Se vengono convocate persone di questo stipo, bisogna aspettarsi tutto ciò. Dovevano andarsene perché ormai la manifestazione era cambiata, invece sono rimasti".
È stato annunciato l’avvio del camper della sicurezza. Come si svolgerà, concretamente, l’iniziativa?
"Il camper inizierà la sua attività il 22 ottobre e la protrarrà fino ad aprile, sostando in 39 tra piazze e strade della città e toccando tutti i municipi. Ai cittadini che vorranno aderire sarà chiesto di compilare un questionario i cui dati verranno poi analizzati, studiati e valutati. Lo scopo del progetto è monitorare il livello di sicurezza percepito dai cittadini tramite una postazione mobile, un camper che raccoglierà in tutti i municipi della città istanze, suggerimenti, critiche e preoccupazioni dei romani. Le date sono consultabili su www.romasicura.eu".
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