La Juventus, per quanto sia sempre stata amatissima dai tifosi, sappiamo quanto sia stata detestata dagli altri e forse lo è stata di più nella veste della “triade”, ovvero in un momento in cui vinceva tantissimo.
Tuttavia come si può restare indifferenti davanti alle sbalorditive e incredibili motivazioni della sentenza di Calciopoli? E’ sconcertante leggere che “il dibattimento non ha dato conferma del procurato effetto di alterazione del risultato finale del campionato di calcio 2004-2005 a beneficio di questo o quel contendente”. Quindi ci danno ragione, ci condannano e dovremmo tacere? Il campionato preso in esame dall’inchiesta non è stato alterato, non ci sono prove e lo scudetto N°28 era regolarissimo, poi si sfila alla Juventus il 29° senza motivo e tutto ciò deve bastare? Tutto questo basta invece a far continuare il “popolo juventino” con a capo Andrea Agnelli ad andare fino in fondo a questa storia ad ogni costo.
Secondo le fruscianti carte, la Juventus non deve pagare i danni, perché Moggi avrebbe agito di sua iniziativa, attraverso la GEA, che però a Roma è stata assolta e se è stata assolta, è lecito chiedersi, per cosa Moggi è stato condannato. A quanto pare per ciò che avrebbe pensato o tentato di fare, quindi non si tratta di frode e non si è concretizzato un fatto, ma solo l’ipotetica intenzione.
Da anni noi ripetiamo che non c’è niente di concreto nei confronti della dirigenza Juve e le motivazioni lo attestano, invece abbiamo i file e le intercettazioni nei confronti della dirigenza interista, quindi non si dovrebbe riprendere il discorso in tutt’altra maniera?
A pagina 90 si dice “che il sorteggio non sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese” e francamente non ne possiamo più di quelle maledette palline scrostate e colorite, al punto che la Juventus avrebbe fatto meglio a donare senza nulla a pretendere un set nuovo di palle, piuttosto che finire nei guai senza aver frodato chicchessia.
Piuttosto che motivazioni per una condanna, le cinquecento pagine sembrano una sentenza d’assoluzione, e in ogni caso tutto questo si presta a essere facilmente smontato in appello, poiché ogni singola riga sembra sbeffeggiarci, ed è veramente troppo.
Ma, poiché al peggio non c’è mai fine, si riconosce perfino che le indagini sono sempre state a senso unico, per cercare di colpire Big Luciano, e che i carabinieri, nelle loro deposizioni, hanno mancato di genuinità e si sono mostrati a più riprese “maliziosi” e qui il riferimento al Colonnello Auricchio è puramente casuale!
Nel faldone, si evidenzia un uso eccessivo delle intercettazioni ed è riconosciuta l’estrema difficoltà incontrata dalle difese nel gestire un materiale caotico che si sorbisce ancora Nicola Penta, perito di grandissima professionalità e maestria, senza il quale non avremmo saputo tantissime cose, rimaste misteriosamente occulte per tanto tempo.
Ciliegina sulla torta, Nucini e Martino, secondo la Procura di Napoli come testimoni hanno prodotto un contributo “inconsistente” e sulla vicenda Telecom Inter, si definiscono esplicazioni di “forme molto odiose di spionaggio” e questo credo farà gola agli avvocati di Bobo Vieri.
Le famigerate sim svizzere per la Procura non valgono sempre, ma solo in determinati casi e per taluni capi d’imputazione e in modo grottesco e rocambolesco, in una vicenda che sembra non avere più nulla di logico, ma tutto di Kafkiano, e c’entra l’ottuagenario Aldo Biscardi. Dunque sempre secondo le motivazioni, se dopo aver contattato gli arbitri o i designatori su linee riservate Moggi chiamava Biscardi o Baldas, per l’idiozia della “Patente a punti degli Arbitri”, allora il tentativo, o meglio il pensiero di reato, che ricorda il “desiderare la roba d’altri o la donna d’altri”, di frode sportiva si può considerare accertato!
Infine la Juventus esce dalla vicenda intonsa, immacolata, vincitrice del campionato preso in esame che non è stato truccato, vincitrice del successivo, vincitrice morale del mondiale 06’ poiché aveva una valanga di campioni presenti, e allora perché è andata in B? La società bianconera è riconosciuta del tutto estranea ai fatti, e allora in ultima analisi ci chiediamo se non sia il caso di mettere la parola fine a questa vicenda ridicola e costosa, restituendo alla Juventus il mal tolto e magari prendendo finalmente dei provvedimenti verso tutti quelli che le regole le hanno violate davvero!
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