E’ stato lui ad aver lanciato l’idea degli ‘spitzenkandidat’, convinto di vincere le elezioni (andate poi ai popolari) e ottenere il posto di presidente della Commissione Ue al posto di Jean-Claude Juncker. Martin Schulz tornera’ invece – se il patto di ferro stretto tra popolari e socialdemocratici terra’ alla prova del voto europarlamentare – alla presidenza del Parlamento Ue.
Berlino non lo voleva in altre cariche piu’ ‘ingombranti’, vista anche la sua strenua opposizione a una politica del rigore fine a se stessa. Sin dai primi dibattiti come candidato di punta del centrosinistra europeo, Schulz infatti ha sfidato Merkel e le altre cancellerie contrarie a questo primo abbozzo di democrazia diretta per l’elezione del numero uno della Commissione. E’ "inimmaginabile", ha avvertito, "che il Parlamento approvi un nome diverso da quello di chi si e’ candidato". E il suo pugno di ferro sta pagando, anche se a salire al Berlaymont sara’ – salvo ribaltoni – il concorrente di centrodestra.
Nato il 20 dicembre 1955 a Hehlrath, nel lander minerario della Saar vicino alla frontiera tra Germania, Olanda e Belgio, ultimo dei cinque figli di "un poliziotto e musicista" che veniva da una famiglia di minatori con solide tradizioni socialiste e di una madre di famiglia borghese e attivista della Cdu democristiana, Schulz a 19 anni si e’ iscritto al partito socialdemocratico tedesco (Spd). Compiuti gli studi a Wurselen, Schulz giocava a pallone, ma la carriera fu troncata da un infortunio al ginocchio, che lo porto’ all’alcolismo. La guerra con la bottiglia, la sua prima vittoria.
Lettore onnivoro, ha fatto della sua passione il primo lavoro, quello di libraio. Il primo ruolo politico, quello di consigliere comunale di Wurselen. Nel 1994 la prima elezione al Parlamento europeo. Negli anni successivi diventa capo delegazione Spd, poi primo vicepresidente del gruppo S&D fino alla carica di presidente del Parlamento all’inizio del 2012. Ma e’ con lo scontro con Silvio Berlusconi che nel 2003 gli da’ del "kapo’" che arriva la svolta della popolarita’ continentale.
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