Angela Schirò, deputata Pd eletta nella ripartizione estera Europa alle Politiche 2018, ha 33 anni ed è nata in Germania, a Gernsbach (a pochi chilometri da Rastatt, nel Baden-Württemberg), da madre calabrese e padre siciliano.
Insegnante di Lingue (italiano e spagnolo), dalla Camera dei Deputati lancia un messaggio: il Pd all’estero è unito come non mai.
Intervistata da 9 colonne, spiega che tra gli eletti oltre confine del Pd “c’è voglia di fare squadra e lavorare bene. Andiamo d’accordo, tra noi c’è sintonia. In questo momento come non mai è necessario rimanere uniti”.
“Chi come me è alla sua prima legislatura porta a Montecitorio un forte entusiasmo. Chi ha più esperienza saprà, invece, aiutarci, sostenerci e indicarci. Ne sono convinta. E poi dobbiamo ricordare che sì, il Pd è stato il partito più eletto all’estero ma il centrodestra ha conquistato una fetta importante di elettorato”.
A proposito della sua elezione: “Non credevo di farcela. Per me è stata già una conquista il fatto di trovarmi in una lista di candidati. Ho cercato di fare del mio meglio. La mia è stata una campagna elettorale molto low budget: avevo davvero poche risorse a disposizione e tempi stetti. Eppure ogni singolo passaparola si è rivelato prezioso per ottenere quello che è stato un risultato incredibile. Non dimenticherò mai la notte dello scrutinio a Castelnuovo di Porto”.
A proposito del dibattito che ruota intorno al voto all’estero, un meccanismo che – ormai è evidente a tutti – fa acqua da tutte le parti, l’On. Schirò commenta: “Credo sia doveroso riflettere e rivedere alcune modalità del voto all’estero per evitare caos, ritardi, polemiche. E’ stato spiacevole ritrovarmi di fronte a persone che non avevano le giuste competenze per svolgere il ruolo che gli era stato assegnato. Molte persone non si sono presentate”.
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“Il mio è stato un testa a testa con Alessio Tacconi: una persona che trovo molto preparata e ricca di esperienza. La vittoria per me è stata una sorpresa: che emozione vedere visto scritto il mio nome tutte quelle volte!”.
Un’elezione, quella della giovane deputata, “frutto di più componenti vincenti. Il fatto di essere una donna, una giovane donna, è stato un punto a mio favore. Come anche la mia esperienza lavorativa”.
Si riuscirà a formare un governo? “Bisogna decidere per il bene del Paese. Il Pd è coerente. I risultati elettorali ci hanno indirizzato all’opposizione. Ma anche da lì si può dare un contributo interessante e fare proposte. Magari lavorare insieme a una nuova legge elettorale. Siamo pronti ad ascoltare e crediamo nel dialogo, vediamo se ci sono punti in comune. Non deve esserci però, nessuna forzatura. Credo tuttavia che tra il Movimento 5 Stelle e la Lega i giochi siano in realtà già fatti. Staremo a vedere. Da italiana all’estero posso solo aggiungere che Renzi segretario per gli italiani nel mondo ha rappresentato in questi anni una vera boccata d’aria fresca”.