Il presidente del Senato, Renato Schifani, dallo studio di Porta a Porta lancia un appello ai moderati, rivolto a “tutti coloro i quali hanno a cuore con spirito di servizio i destini del nostro Paese”. Un appello – ha sottolineato la seconda carica dello Stato – “aperto anche a Casini, ma che non puo’ vedermi protagonista fin quando non avro’ esperito il mio mandato".
In un intervento pubblicato dal Corriere della Sera, il presidente Schifani richiamava l’attenzione sulla necessita’ di una grande costituente moderata che superasse le conflittualità del passato. Una squadra, quella dei moderati, nella quale “Casini non dovrebbe mancare”.
Nel salotto televisivo di Bruno Vespa c’è anche il leader Udc: “C’e’ da prendere atto che una certa idea del Paese, fondata sul populismo, si e’ dimostrata incapace di governare. Monti e’ stata una trasformazione in tutto questo e qualsiasi aggregazione dei moderati non puo’ che partire da qui: dall’autocritica sul passato e sulla valorizzazione" di Monti e della sua esperienza. "La stagione del populismo e’ finita. Oggi – secondo Casini – i moderati hanno un punto di riferimento. Se si parte da qui, si puo’ ragionare, ma non da altre cose che vanno rimosse".
Dunque Casini apre alla possibilità di una coalizione di moderati, “se si parte da Monti” e "se si farà autocritica". E’ già un passo avanti, rispetto alle scorse settimane, quando Casini si vedeva più vicino al Pd (e a Vendola). Tuttavia, il leader Udc ha anche precisato: "Mettere insieme Casini e Berlusconi è una cosa ridicola per lui e per me, non si può risolvere tutto con un ‘volemose bene’ generalizzato, come se non fossero trascorsi questo otto o dieci anni: è un problema di politica".
Dal PdL intanto invitano il leader centrista a passare dalle parole ai fatti. Anna Maria Bernini, deputata PdL: “E’ arrivato il momento di mettere la prima pietra al cantiere della costituente dei moderati, altrimenti il progetto rischia di risultare, prima ancora di essere realizzato, gia’ vecchio agli occhi degli italiani.Fino ad ora il Presidente Casini ha preferito a questo sentiero coerente un sistema di alleanze variabili, sostenendo nelle elezioni locali candidati alternativi al centro destra, in ultimo nel caso della Sicilia. Ed ha preferito alimentare la divisione nella vana speranza di intercettare i consensi del Pdl. Speriamo che questa volta Casini si predisponga con spirito serio e costruttivo al confronto da noi auspicato, nella consapevolezza che l’unione dei moderati e’ l’unica prospettiva credibile ed affidabile per il Governo del Paese”.
Oggi Casini ha incontrato il presidente del Consiglio, Mario Monti. Lasciando Palazzo Chigi, ai giornalisti ha dichiarato: “Noi dialoghiamo bene con Alfano e se vince Crocetta in Sicilia, lo facciamo ancora meglio". Quanto all’ipotesi, avanzata da alcune ricostruzioni giornalistiche, che i centristi confidino in realta’ nella vittoria in Sicilia di Nello Musumeci, candidato sostenuto dal Pdl, per lavorare alla costruzione di una casa dei moderati con Alfano, "sono solo demenzialità". Il leader centrista preferisce non soffermarsi sulla casa dei moderati. "Siamo tutti impegnati nelle elezioni in Sicilia – taglia corto – fino a lunedi’ prossimo non diciamo niente su questo".
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