Michele Schiavone, Segretario Generale del CGIE, ha inviato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella una lettera nella quale esprima la “preoccupazione” del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero rispetto alla manovra del governo, ma non solo.
Il CGIE, scrive Schiavone, “è preoccupato dell’incongruente incidenza che potranno avere le risorse finanziarie contenute nella legge finanziaria, destinate alle politiche per gli italiani all’estero, nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, del mondo dell’educazione e della formazione nel quale si colloca la promozione della lingua e della cultura italiana”, “nonché dei contributi all’assistenza dei nostri connazionali residenti nelle aeree di crisi politiche ed economiche, e non per ultimo il sostegno al buon funzionamento dei Comites e del CGIE, per i quali le leggi istitutive prevedono dei precisi capitoli di spesa, che purtroppo rischiano ancora di essere disattesi, mettendo in serie difficoltà il loro funzionamento”.
“Per diradare i forti dubbi sulle risorse finanziarie a breve e medio termine – continua Schiavone – confidiamo sulla saggezza del Parlamento e sul riconoscimento del valore aggiunto prodotto dalle nostre Comunità all’estero, grazie al quale il nostro Paese consolida il proprio PIL e i rapporti di amicizia con la Comunità internazionale”.
Schiavone affronta poi il tema della riduzione del numero degli eletti all’estero, nell’ambito di una riforma più grande che vuole diminuire il numero di deputati e senatori.
Secondo il segretario generale del CGIE “la rappresentanza politica degli italiani all’estero nel nostro Parlamento viene ripetutamente messa in discussione ed esposta pretestuosamente a proposte legislative di ridimensionamento, benché da tempo gli stessi organismi di rappresentanza intermedia, i Comitati degli italiani all’estero e lo stesso CGIE si siano fatti promotori di iniziative legislative di autoriforma e di suggerimenti migliorativi della legge sul voto all’estero”, “per aggiornare e rafforzarne le prerogative e adeguare gli strumenti per i quali sono stati istituiti”.
“Nel corso del Suo mandato – continua Schiavone rivolgendosi al presidente Mattarella – si sta prodigando a mantenere vivo l’indissolubile rapporto tra l’Italia e i cittadini italiani residenti all’estero che negli ultimi lustri sono aumentati a dismisura fino a diventare parte indistinta della nuova mobilità globale. Questo fenomeno rappresenta un gravame di lavoro per i servizi erogati dalla nostra rete consolare all’estero al quale dovrebbe corrispondere anche un impegno dello Stato, tutt’oggi trascurabile, di orientamento e preparatorio all’espatrio per favorire la loro integrazione nei paesi d’accoglienza e, a posteriori, facilitare un loro ritorno, forti delle esperienze professionali, accademiche, imprenditoriali e produttive acquisite altrove”.
“Le Sue visite alle Comunità italiane nel mondo effettuate durante gli incontri con i Capi di Stato, grazie al suo modo di porsi, contribuiscono a rafforzare il legame con la Madrepatria e con le istituzioni del nostro Paese, lasciando nei nostri connazionali e negli italo-discendenti dei ricordi indelebili, di cui siamo fieri e orgogliosi. Si tratta di sentimenti che hanno percepito i nostri connazionali in Argentina, Uruguay, Canada e sicuramente avranno la fortuna di constatarlo, gli italiani residenti in Germania in occasione della Sua imminente visita”, afferma Schiavone sottolineando che il CGIE “sente il bisogno di farLa partecipe di alcune percezioni, che Lei stesso ha spesso sottolineato ufficialmente e, che purtroppo, faticano a affermarsi convintamente nel dibattito culturale e politico del nostro Paese. E’ anche nostro interesse contribuire a far avanzare questa discussione per normalizzare e far maturare lo spirito comunitario in un contesto di convinta convivenza e conoscenza dei più elementari diritti di cittadinanza delle società moderne”.
“Saremmo onorati – conclude il segretario generale del CGIE – di poterLe presentare le attività e le iniziative del CGIE e ci farebbe enorme piacere incontrarLa in occasione di una nostra presenza a Roma l’anno prossimo”.