Michele Schiavone, Segretario Generale del Consiglio Generale degli italiani all’estero, durante una conferenza stampa online ha detto: “In questi mesi abbiamo continuato a lavorare per tenere viva l’attenzione sulle comunità all’estero”. E in vista della prima plenaria in videoconferenza che si terrà lunedì 28: “Il tema sul quale ci concentreremo è rivolto all’attualità – spiega Schiavone -: quanto è successo prima, durante e dopo la fase emergenziale”.
Alla prima giornata di plenaria interverranno anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il Sottosegretario agli Esteri Ricardo Merlo.
Sul tavolo del Cgie c’è ovviamente il risultato del referendum, che all’estero ha visto stravincere il Sì con il 78,2%: il taglio dei parlamentari coinvolge anche gli eletti all’estero che passano dagli attuali 18 (12 alla Camera e 6 al senato) a 12 (8 deputati e 4 senatori).
In plenaria ci sarà tempo per discutere anche del ritorno dei connazionali dall’estero, dell’assistenza agli italiani in difficoltà, della promozione della lingua e della cultura italiana, del turismo delle radici in grado di attirare i nostri emigrati: tutte sfide che il Cgie dovrà affrontare per “svolgere quel ruolo pioneristico che ci ha sempre contraddistinto”, ha sottolineato Schiavone.
Rodolfo Ricci, vicesegretario generale del Cgie, spiega: “Sarà necessario capire in che modo risolvere l’ulteriore difficoltà di proporzionalità” nella Circoscrizione estero “che la precedente configurazione assicurava. I 6 milioni di italiani all’estero non possono essere rappresentati in una riserva ancora più piccola di quella che già era, è grottesco, ridicolo e anticostituzionale. Dobbiamo riflettere rivendicando la possibilità di ristabilire a medio termine una proporzione nella rappresentanza”.
Nella prossima modifica della legge elettorale “chiediamo che si intervenga in due modi per quanto riguarda il voto degli italiani all’estero: che il numero dei senatori sia uguale per ognuna delle ripartizioni e la cancellazione della norma che consente agli italiani residenti in Italia di candidarsi all’estero ma non consente agli italiani residenti all’estero di candidarsi in Italia”, sottolinea Silvana Mangione, vicesegretario del Cgie per i Paesi Anglofoni extraeuropei.
Il Consiglio generale degli italiani all’estero chiede di essere coinvolto sui grandi temi di attualità che riguardano i connazionali che risiedono fuori dai confini nazionali e ribadisce “la necessità di un ministro per gli italiani all’estero. In questi giorni si ragiona sulla composizione della finanziaria e gradiremo di essere coinvolti: noi siamo propositivi – conclude Schiavone – nel dare un ulteriore contributo per dare una svolta sostanziale a rimettere il Paese in una nuova condizione, con l’aiuto degli italiani all’estero”