Ieri sera Mario Monti ha annunciato le sue dimissioni da presidente di Scelta Civica. Dietro questa scelta, rivela un retroscena della Stampa, non ci sono solo i dubbi sulla legge di stabilita’ ma anche il riavvicinamento del ministro della Difesa, Mario Mauro, a Silvio Berlusconi e la possibilita’ che il gruppo Mauro-Casini voti contro la decadenza del Cavaliere nel decisivo voto a Palazzo Madama.
"L’ira gelida del gesuita e’ montata tra le mura ovattate di Palazzo Giustiniani, senza che nulla trapelasse all’esterno. Alle quattro del pomeriggio Mario Monti – una volta letto il documento ‘frondista’ degli undici senatori – ha maturato l’idea di dimettersi seduta stante dalla presidenza di Scelta Civica. Da quel momento, nel suo studio di palazzo Giustiniani, il Professore ha iniziato una faticosa stesura del comunicato col quale avrebbe reso pubblica la sua decisione. Una corsa contro il tempo, anche perche’ alle 19,30 Monti aveva gia’ fissato un incontro chiarificatore, a tu per tu, con Mario Mauro, il ‘suo’ ministro della Difesa, che negli ultimi giorni lo aveva ripetutamente ‘tradito’. Alla fine il Professore ce l’ha fatta, e’ riuscito a licenziare il comunicato poco prima di andare all’incontro con Mauro. Un incontro – e in questo dettaglio c’e’ tutto Monti – che era stato fissato a palazzo Baracchini, sede del ministero della Difesa: ‘Vengo io da te’, aveva preannunciato il Professore a Mauro e il ministro aveva interpretato il gesto come un segno di elegante deferenza. Ma ad incontro in corso, le agenzie battevano il testo del comunicato col quale Monti si dimetteva dalla presidenza del partito da lui voluto e fondato”.
“Era da almeno un mese che il professor Monti scrutava con sospetto le mosse del ‘ciellino’ Mario Mauro, che nei mesi precedenti si era conquistato la fiducia dell’ex premier sia per le evidenti doti politiche e di competenza dimostrate al Parlamento europeo, ma anche in virtu’ di un rapporto personale improntato alla reciproca fiducia. Certo, gia’ in estate, il Professore aveva capito che dentro il suo partito l’area cattolico-moderata raccolta attorno a Pier Ferdinando Casini puntava a mettersi in proprio. A fine luglio, al Tempio di Adriano a Roma, si era svolto un convegno a porte chiuse di questa area e proprio il ministro Mauro si era segnalato con un gesto significativo: impegnato in Corea, aveva mandato un video. Nell’ultimo mese l’area Mauro-Casini e’ uscita allo scoperto. Soprattutto dopo lo strappo di Angelino Alfano e dell’ala ‘ministeriale’ dal resto del Pdl. Non avendo messo in pratica una scissione, da due settimane si e’ aperto un cantiere, si sono intensificati i rapporti tra gli ‘alfaniani’ e Casini-Mauro. Per fare una Dc bonsai, concorrenziale con Forza Italia? O per diventare la plancia di comando di una futura sezione italiana del Ppe, con Berlusconi padre nobile? Nell’incertezza Mauro e’ uscito allo scoperto. Il 16 ottobre il ministro si e’ visto a pranzo con Silvio Berlusconi (sempre al ministero della Difesa, dove Monti forse con intenzione e’ andato ieri sera) e tra i tanti boatos smentiti, uno non lo e’ stato: si sarebbe parlato anche della ipotesi che, nel prossimo, decisivo voto a palazzo Madama sulla decadenza del senatore Berlusconi, il gruppo Mauro-Casini (che conta su 14 unita’) possa votare nel segreto per salvare il Cavaliere. Un progetto che potrebbe diventare la prima mission del nuovo gruppo parlamentare destinato a nascere la prossima settimana dalla confluenza di Mauro-Casini con gli ex Pdl che non entreranno in Forza Italia, a cominciare da Carlo Giovanardi e Roberto Formigoni. Quanto a Scelta Civica, se le dimissioni di Monti fossero senza ritorno, per la successione, i favoriti sono tre: Benedetto Della Vedova, Linda Lanzillotta, Alberto Bombassei".
Gianfranco Librandi, deputato di Scelta Civica, in una nota dichiara: “L’operazione di Mario Mauro di svendere Scelta Civica a Berlusconi é fallita. Martedí, in occasione del direttivo, sará chiaro a tutti che la maggioranza del partito é con Monti e non con Casini e Cesa per dare vita a listoni elettorali che strizzano l’occhio al Cavaliere e in odore di vecchio ancora prima di nascere, privi di qualsiasi progetto per il Paese ma con l’unico obiettivo di continuare a vivacchiare dentro le istituzioni". "Rassicuriamo elettori e coordinatori territoriali, che si domandano chi rappresenti Mauro: da oggi Scelta Civica riparte con un progetto solido e rafforzato, riformatore e puramente montiano, che peró non puó passare per il sostegno acritico al governo a scapito del bene e del futuro degli italiani. Detto questo – aggiunge Librandi – resta l’amarezza per le dimissioni, che spero vivamente vengano ritirate, del presidente Monti, a cui ancora una volta va riconosciuto il coraggio e la forza di non voler scendere a compromessi con chi ha causato il declino dell’Italia".
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