Antonio Di Pietro è intervenuto a Radio Cusano Campus e sullo scandalo Csm ha detto: “Abbiamo scoperto l’acqua calda. Che le correnti servissero a questo, cioè a creare un’area di riferimento e di elettorato per andare poi a fare il componente del Csm, lo si sa dalla notte dei tempi, cioè da quando è stata fatta la norma. Il presidente ha detto parole responsabili, ma fino ad oggi si è preferito girarsi dall’altra parte. E’ un po’ come quando abbiamo scoperto Tangentopoli e tutti a dire ‘mammamia, mammamia’, ma lo sapevano pure le pietre”.
“Queste cose sono dovute un po’ a consuetudine, un po’ a ignavia. Le correnti sono figlie di una legge sbagliata. Quando sei magistrato e devi rispettare la Costituzione non puoi essere eletto da coloro che tu devi controllare. Non ci deve essere nessuno che scientemente mette un magistrato in un certo posto per non farsi indagare. Il magistrato di per sè è una persona competente che ha studiato, quindi devono essere scelti a sorte, non devono andare alla ricerca del voto. Rendersi conto di un qualcosa quando scoppia il caso è un’ipocrisia”.
“Io non mi sono mai iscritto a una corrente. Io devo rispondere soltanto alla Costituzione, non ho bisogno di qualcuno che mi tuteli. Voglio vederci un lato positivo. Quando è scoppiata Mani Pulite c’è stata una tale umiliazione dell’istituzione parlamentare, una tale ribellione dell’opinione pubblica, che il Parlamento ha reagito cambiando delle leggi. Da questo salasso potrebbe arrivare una revisione delle modalità di elezione dei componenti del Csm, io propongo il sorteggio. Il Presidente Mattarella da una parte è il presidente del Csm, dall’altra oggi non può fare il ragioniere. Vorrei che oggi uscisse dal noto riserbo con una proposta seria di riformare la parte della Costituzione che riguarda l’elezione dei membri del Csm. Non voglio tirarlo per la giacchetta, ma adesso acquisisca tutte le informazioni e poi intervenga”.