“Scade il 31 luglio la possibilità di fare domanda per il Reddito di emergenza. Ce lo sta ricordando con una campagna informativa mirata il Ministero del lavoro per riepilogare i requisiti e le modalità per richiedere il REM. Il REM, giova sottolinearlo, può essere richiesto solo da chi risiede in Italia ma non è subordinato ad un periodo pregresso di residenza (possono richiederlo quindi anche gli italiani rientrati a causa dell’emergenza sanitaria i quali hanno ovviamente riacquisito la residenza). Ricordo che il reddito di emergenza è riconosciuto per due mesi ai nuclei familiari con ISEE fino a 15.000 euro. Stando agli ultimi dati forniti dall’INPS, sono poco più di 200.000 le famiglie che hanno ottenuto il reddito di emergenza, a fronte delle 455.000 domande finora trasmesse”. Lo dichiara in una nota l’On. Angela Schirò, Pd.
“La domanda per richiedere il REM può essere inoltrata direttamente all’INPS, accedendo al servizio online dedicato, o rivolgendosi a CAF e Patronati.
L’importo del sussidio riconosciuto va dai 400 ad un massimo di 800 euro (840 euro in presenza di disabili gravi o non autosufficienti), ed è riconosciuto per due mensilità. Sebbene siano diverse le cause di incompatibilità, possono praticamente ottenere il sussidio economico coloro i quali soddisfino le seguenti condizioni: – residenza in Italia al momento della domanda, verificata con riferimento al solo componente richiedente il beneficio; – un valore del reddito familiare, nel mese di aprile 2020, inferiore a una soglia pari all’ammontare del beneficio; – un valore del patrimonio mobiliare familiare (con riferimento all’anno 2019) inferiore a 10.000 euro. La soglia – conclude Schirò – è accresciuta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo (fino a un massimo di 20.000 euro) e in presenza di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE; e infine un valore ISEE, attestato dalla DSU valida al momento di presentazione della domanda, inferiore a 15.000 euro”.