Si alza il livello di scontro tra Roberto Saviano a Matteo Salvini, dopo che il vicepremier ha deciso di querelare lo scrittore. Intervistato da Repubblica, Saviano osserva: “Perseguiteranno chi dissente. Reagiamo insieme. Chi non ne può più delle menzogne perenni deve smentirle ovunque: a tavola, in ufficio, in autobus, in palestra. Ritroviamo l’orgoglio”.
“Dei rapporti Lega-‘ndrangheta non parlo io, ma la magistratura che ha dimostrato la presenza di ‘ndranghetisti ai comizi di Salvini; che Vincenzo Giuffrè, l’uomo come ha raccontato l’Espresso che ha determinato l’exploit di Salvini a Rosarno, è stato in società con nomi dei clan Pesce e Bellocco. Ma di cosa stiamo parlando? Il tentativo di Salvini è uno solo: affermare con forza ‘il governo sono io’”.
“Ho sempre criticato e criticherò sempre le idee politiche di Salvini. Chi ha interesse a metterla sul piano personale è lui. Sennò che senso avrebbe mettere baci, faccine, carezze, riferimenti all’essere padre come se stesse in una chat di Whatsapp. Fa gesti autoritari poi cerca di condirli con il sorriso. Un modo di fare mellifluo – conclude Saviano – che diventa ancora più violento e tenta di linciare sulla pubblica piazza dei social chi non la pensa come lui”.