Dal report “Spopolamento e flussi migratori” pubblicato oggi da L’Unione Sarda, emergono diversi punti. Tra questi: svuotamento dei territori, cronico malessere demografico e disoccupazione. La Sardegna è ancora oggi terra di emigrazione.
Il report è stato realizzato da Mauro Carta, presidente del comitato regionale per l’emigrazione e l’immigrazione delle Acli (Crei) e dal ricercatore Marco Sideri. L’iniziativa si inserisce nel progetto di ricerca sui flussi migratori in Sardegna e punta un faro su province e singoli Comuni.
Si parte da un dato: negli ultimi cinque anni si sono persi 55mila abitanti. Il 2021 è sotto la soglia di 1.600.000.
Una vera e propria voragine demografica. Dai dati si evince il declino demografico in tutta l’Isola. Ormai non esiste più solo uno spostamento dall’interno alle coste o alle città, ma una crisi demografica generalizzata che dimostra che “il settore turistico da solo non è in grado di compensare il saldo naturale negativo”.
Dunque, come correre ai ripari? Acli e Crei puntano su progetti come “Talent in Sardegna”, per attrarre i giovani emigrati, e “Coworking” per offrire spazi alle imprese nate da emigrati di rientro. Funzionerà?