Ballarò compie undici anni. Ieri sera la festa in Tv, Giovanni Floris ha spento le candeline. Auguri e buona politica, diamo il benvenuto alla stagione italiana delle parole e dei litigi. Crisi economica, elezioni politiche: c’è di che discutere nei salotti televisivi. Salotti, ad onor del vero, che si trasformano talvolta in mercati. Vende meglio chi grida di più. Puntuale come una cambiale, è tornata anche “Porta a Porta”. Ma il compleanno della creatura di Bruno Vespa non cadeva ieri; se ne parlerà a gennaio e le candeline saranno diciassette. L’illustre conduttore tocchi pure ferro e quant’altro di solido gli capiti a portata di mano. E tornerà Michele Santoro, stavolta si sa perfino quando, come, dove. Su La7 il 25 ottobre, rilevando l’ex suo sodale Corrado Formigli, l’ideatore di “Piazzapulita”. Molto concreto s’annuncia il programma di Santoro. Ne vedremo delle belle in Tv, ma di nuove poche. Quasi niente: la solita minestra riscaldata. Presente e futuro del Paese, la crisi, le elezioni, temi illustrati e discussi con il solito stile. Sotto gli show, gli slip già indossati negli anni passati.
Twitter avanza a velocità pazzesca, in Rai e nelle televisioni commerciali regna l’immobilismo. Delle idee, eventualmente, e di mezzi economici. La pubblicità diminuisce giorno dopo giorno, va a sapere dove andremo a finire. Arrivano solo conferme, in Tv non c’è uno schizzo di novità. Potrebbe però esserci, si sussurra in casa Rai, e la cosa sembra destinata ad andare in onda il giovedì in prima serata, sulla 2. Ricordate Santoro e il suo “Annozero”?. Bene: l’idea è di proporre un programma di un certo tipo per riempire il vuoto mai colmato. Innanzitutto in termini di audience e di share. Bisognerà comunque verificare se il progetto di un nuovo talk show è in fase già di realizzazione o appartiene in esclusiva al mondo della fantasia. “Porta a Porta” è ripartito, “Ballarò” pure. Trasmissioni seriose, impegnative, nel senso che le discussioni toccano argomenti vitali per il Paese, in questo momento. In pari tempo è ripresa anche la stagione della satira in Tv. Si ride a crepapelle con “Gli Sgommati”, al terzo anno di vita su SkyUno. Cinquanta pupazzi di lattice sono impegnati nella lunga maratona elettorale, dal lunedì al venerdì, in prima serata. Ce n’è per tutti: Mario Monti, Fornero, Passera, e Draghi e Hollande, le new entry. Sugli schermi Rai, come detto, recitano le conferme. Solo quelle, a parte Bruno Vespa e il suo salotto. “L’ultima parola” di Paragone, il venerdì su Rai2, “In mezz’ora” di Lucia Annunziata, la domenica a ora di pranzo, “Agorà” di Vianello, prossimamente, e che “Tempo che fa” di Fazio, con o senza Roberto Saviano. Stessa musica su La7; Michele Santoro e il suo programma come eccezione alla regola delle conferme. “L’Infedele” di Gad Lerner, “Otto e mezzo” con Lillì Gruber, e “Omnibus”, che quest’anno presenta anche una versione “Notte” in terza serata. Mediaset ha imposto un anno sabbatico a “Matrix”. L’ha messo da parte, in attesa di tempi di nuovo migliori. Ma la stessa sorte non ha coinvolto il conduttore del programma, Alessio Vinci. Mediaset l’ha spostato in un contenitore della domenica pomeriggio: un programma talvolta estremo, non più di puro intrattenimento. Sparirà la politica dalle televisioni di Silvio Berlusconi? Al momento l’unico programma di informazione politica è “Quinta Colonna” di Del Debbio, confinato su Rete4. Il Tg5, da parte sua, sta valutando l’opportunità di un format di approfondimento. Settimanale, non quotidiano. Politica, crisi economica, elezioni. I produttori di “Ballarò” si sono affidati a Maurizio Crozza per la copertina satirica e la nuova sigla. Giovanni Floris, il conduttore, promette “di scandagliare la realtà italiana con lucidità, attraverso le voci di politici, sindacalisti, imprenditori, accademici: parleremo di Imu, benzina, della manovra di Hollande in Francia”. Floris sogna di avere come ospiti personaggi con idee diverse. “Da Mario Monti e Beppe Grillo”. Slanci pochi, aspettative comunque tante. Da parte di tutti. Ma non di Sky, che ha ampliato lo spazio alla politica. All news a Tgcom24 con l’abito nuovo per favorire i dibattiti. “Check Point” è confermato. Dappertutto c’è una sensazione di cose sospese, l’atmosfera lascia trasparire l’obbligo di aspettare. Chi e che cosa, in Tv?
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