Nel 2015 Santo Domingo non avrà più l’ambasciata italiana. Il governo ha deciso di chiudere la nostra sede diplomatica: “ce lo impone la spending review”, spiegano fonti governative. Notizie di stampa hanno parlato anche di “gravi irregolarità” all’interno dell’ambasciata, ma il sottosegretario agli Esteri Mario Giro ha sottolineato che “una cosa non ha nulla a che vedere con l’altra”, aggiungendo che la chiusura dell’ambasciata d’Italia nella Repubblica Dominicana è una “decisione definitiva” dell’attuale esecutivo. Dunque, a quanto pare, non resta nulla da fare: l’ambasciata chiude e basta.
Come MAIE, come Movimento Associativo Italiani all’Estero, siamo stati i primi a sollevare il problema. Era il dicembre 2013 quando personalmente chiamai il dott. Olindo D’Agostino, facente funzioni di ambasciatore a Santo Domingo, per parlargli del tema e per spiegargli che come MAIE avremmo fatto di tutto per fare sentire la nostra voce, la voce della comunità italiana residente nella RD, contro una decisione che fin da subito abbiamo definito “folle”.
Così abbiamo fatto. Attraverso il nostro network, attraverso i diversi coordinatori MAIE impegnati nelle varie province dell’isola, abbiamo raccolto firme, promosso petizioni online, organizzato dibattiti e incontri con i connazionali. Abbiamo persino organizzato una manifestazione davanti all’ambasciata (nel video pubblicato in questa pagina alcuni minuti dell’evento): un appuntamento al quale forse avrebbero potuto partecipare più persone, ma considerando che si trattava di un giorno lavorativo, e che per raggiungerci tanti avrebbero dovuto farsi diverse ore di macchina, non è andata così male. Certo, se tutti nella Repubblica Dominicana si fossero mossi come il MAIE, forse saremmo stati di più e forse i decreti di chiusura dell’ambasciata non sarebbero stati firmati. O forse sì, chi può dirlo?
Certo è che sentiamo il dovere di rivendicare il nostro impegno, ogni giorno trascorso a portare avanti la nostra battaglia. Solo il MAIE si è mosso fin da subito e purtroppo siamo rimasti i soli a farlo, pur avendo sollecitato fin dall’inizio l’intervento di altre associazioni o enti, fino a quando il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha deciso di firmare i decreti e il governo ha dato il proprio via libera.
Ai coordinatori del MAIE nella Repubblica Dominicana va il mio grazie personale – per essersi attivati sul territorio e avere dato tanto per difendere i diritti dei propri connazionali – e quello del fondatore e presidente del MAIE, On. Ricardo Merlo, che pure ha portato avanti le nostre istanze sia in Parlamento che sui media nazionali italiani, primi fra tutti Porta a Porta e Tg Parlamento. Purtroppo l’attuale governo è rimasto sordo e ha deciso di ignorare le nostre proteste e di lasciarci soli. Perché di fatto è così che stanno le cose: l’Italia abbandona gli italiani della circoscrizione consolare di Santo Domingo, che sono tanti e che rappresentano nella Repubblica Dominicana una delle comunità più attive nel turismo, nel commercio, nella ristorazione, nell’import export. Peccato.
A tutti coloro che hanno firmato contro la chiusura della sede diplomatica tricolore, va il grazie di tutto il MAIE della Repubblica Dominicana. Senza di voi non avremmo potuto fare ciò che abbiamo fatto.
A Matteo Renzi, e al suo governo di ministri “incompetenti”, per dirla con Vittorio Sgarbi, ricordiamo che, dopo avere conquistato tanti voti, la cosa davvero difficile è mantenere il consenso popolare e lo stesso successo. Gli italiani residenti nei Caraibi, quando si tratterà di tornare al voto, avranno modo di dire la propria. E di certo non dimenticheranno chi ha deciso di trattarli da cittadini di serie B esponendoli a grandi difficoltà e soprattutto facendoli sentire esclusi dai tavoli di discussione su questioni di interesse primario. Forse non sarà autoritarismo, ma non è nemmeno democrazia.
*Coordinatore del MAIE in Centro America
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