“Fatica sprecata”. “Il governo non ci ha voluto ascoltare”. “Follia pura”. “In questo modo l’Italia ci lascia soli”. Così si sfogano alcuni dei connazionali residenti nella Repubblica Dominicana davanti alla notizia del via libera da parte del Consiglio dei ministri alla chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. La comunità italiana dell’isola caraibica nei mesi scorsi è stata protagonista di forti proteste nei confronti del governo italiano e della Farnesina. Il Movimento Associativo Italiani all’Estero, in particolare, rappresentato in Centro America da Ricky Filosa, si è dato da fare fin dall’inizio per contrastare una decisione giudicata da subito “un grave errore”. Raccolte di firme, petizioni online, manifestazioni davanti alla sede diplomatica, conferenze stampa che hanno coinvolto i media locali: nulla, il governo guidato da Matteo Renzi è andato avanti per la sua strada, fino a che il ministro degli Esteri Federica Mogherini ha firmato i decreti e il cdm ha detto sì alla chiusura dell’ambasciata.
“Noi continueremo a combattere, non molliamo”, dichiara Ricky Filosa, residente proprio a Santo Domingo. “Scriveremo al presidente della Repubblica, la nostra ultima possibilità, visto che lo strumento approvato dal Cdm per la chiusura della sede diplomatica è il decreto del capo dello Stato”.
Il presidente del Comites di Santo Domingo, Ermanno Filosa, in una nota scrive: “La chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo è un atto di violenza contro la comunità italiana”, e promette di mettere in atto iniziative per rispondere alla Farnesina. Ma forse, ormai, è davvero troppo tardi.
Ricordiamo che nella Repubblica Dominicana esiste una comunità di circa 50mila italiani, dei quali 8.500 iscritti all’Aire. Oltre 80mila turisti italiani ogni anno viaggiano a Santo Domingo. Nella RD presenti almeno 400 imprese italiane registrate alla Camera di commercio.
Da segnalare che peraltro l’ambasciata di Santo Domingo, che da mesi non ha già più un ambasciatore residente, offre i suoi servizi anche alle comunità italiane di Antigua e Barbuda, Giamaica, Haiti e S.Kitts e Nevis. Il lavoro insomma non manca, o meglio non mancava considerata la ”serrata” governativa, che stando alla spending review varata già dal governo Letta coinvolgerà oltre una ventina tra ambasciate, consolati, uffici consolari e istituti italiani di cultura in tutto il mondo.
“Nell’isola dei Caraibi ogni anno scelgono di trasferirsi centinaia di italiani, pensionati ma anche giovani pronti a investire e a creare lavoro”, spiega Ricky Filosa: “la decisione del nostro ministero degli Esteri è follia pura, una scelta che di fatto abbandona a se stessi decine di migliaia di connazionali. Nella Repubblica Dominicana l’Italia è sempre più protagonista, e la Farnesina che fa? Chiude la nostra ambasciata. Qualcuno spieghi a Mogherini che sta commettendo una boiata pazzesca. Noi, come italiani residenti in RD, ci ricorderemo che a chiudere la nostra ambasciata è stato un ministro targato Pd di un governo a guida Pd. Se il voto degli italiani nel mondo avrà ancora un valore – conclude l’esponente del MAIE -, lo sapremo usare nel modo giusto”.
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