Il governo guidato da Matteo Renzi ha deciso di chiudere entro il 31 dicembre 2014 l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. Abbiamo scritto tanto sul tema e sia come MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero – che come ItaliaChiamaItalia abbiamo organizzato diverse iniziative di protesta che hanno coinvolto la comunità italiana residente nella Repubblica Dominicana: petizioni online, raccolte di firme, manifestazioni, incontri con i connazionali e con i rappresentanti delle istituzioni, italiane e dominicane. Come MAIE abbiamo presentato in Parlamento diverse interrogazioni; abbiamo chiesto di sostenerci anche alle diverse forze politiche italiane, che ci hanno teso una mano, presentando a loro volta interrogazioni parlamentari. A loro il nostro grazie.
I coordinatori del MAIE hanno lavorato molto per diffondere la notizia della chiusura dell’Ambasciata e per sensibilizzare sul tema i tanti connazionali che ancora erano all’oscuro di tutto.
Dalla capitale, fino a Las Terrenas, passando per Boca Chica, Juan Dolio, San Pedro, San Francisco, La Romana, Higuey, Bavaro, Punta Cana, Puerto Plata… in tutta l’isola abbiamo creato rete e attraverso il nostro network abbiamo coinvolto moltissime persone nella battaglia comune. Purtroppo, a quanto pare, non è servito a fare cambiare idea al governo guidato dal segretario del Pd.
La Farnesina non torna indietro. Il sottosegretario agli Esteri Giro ha detto che la decisione del governo è definitiva: come dire, gli italiani a Santo Domingo si mettano l’anima in pace. Ma noi, caro sottosegretario, fino all’ultimo non molleremo!
Il Movimento Associativo Italiani all’Estero continuerà a farsi sentire con forza. Il nostro presidente, l’On. Ricardo Merlo, ha parlato del caso dell’ambasciata a "Porta a Porta", nel salotto di Bruno Vespa, e la stessa cosa ha fatto a Tg Parlamento, su Rai 3. Mario Borghese, altro deputato MAIE, nei giorni scorsi, intervenuto nell’Aula di Montecitorio, ha puntato il dito contro un governo che chiude le nostre ambasciate e di fatto abbandona a se stesse le comunità italiane oltre confine.
Personalmente, ho coinvolto colleghi della stampa italiana e di quella dominicana, che sulle loro testate giornalistiche hanno toccato l’argomento e parlato della vicenda della nostra sede diplomatica.
Abbiamo scritto a Napolitano, abbiamo scritto al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri. Non ci fermeremo, fino alla fine continueremo a mantenere alta l’attenzione sul caso. Molleremo solo quando vedremo chiudere i battenti dell’ambasciata, ma dal giorno dopo lotteremo affinché i servizi ai connazionali siano garantiti. È un loro, nostro diritto.
Grazie a tutti voi per l’appoggio che ci avete dato e che sicuramente continuerete a darci. Grazie a chi ha raccolto le firme, grazie a chi ha firmato, grazie a chi ha partecipato alla manifestazione promossa dal MAIE, grazie a chi ha lottato e continuerà a lottare insieme a noi. Grazie a tutti coloro che, per puro spirito di volontariato e voglia di partecipare, ci stanno aiutando a rendere più forte e più compatta la comunità italiana residente nella RD. Una comunità più unita, anche nei momenti difficili, come quello che stiamo vivendo.
Amici, consentiteci: noi del MAIE siamo stati i primi a lanciare l’allarme, ma in pochi hanno voluto ascoltarci. Eppure avevamo chiesto a tutti di fare squadra. Alcuni si svegliano solo ora, a distanza di mesi, a decreti di chiusura firmati dal ministro e approvati dal governo. Peccato: forse se avessimo agito insieme, tutti, fin dall’inizio, chissà…
Non resteremo comunque con le mani in mano: sarà battaglia fino alla fine. Insieme a voi.
*Coordinatore MAIE Centro America
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