Flavio Bellinato è il coordinatore del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero a Santo Domingo, Repubblica Dominicana. Proprio a Santo Domingo il governo italiano ha deciso di chiudere l’Ambasciata, abbandonando così una comunità italiana che conta con la presenza di oltre 50mila connazionali residenti sull’isola Hispaniola, dei quali 10mila circa iscritti all’AIRE.
Flavio, quelli passati sono stati mesi d’inferno per i connazionali, enormi i disagi. Oggi qual è la situazione?
Oggi il problema principale sono i tempi di attesa per ricevere i servizi consolari, tempi che si sono moltiplicati rispetto a quando avevamo l’Ambasciata con Sezione Consolare a Santo Domingo; senza contare alcune spese che prima i connazionali non dovevano affrontare. In poche parole, servizi più lenti e più costosi. In alcuni casi ci sono addirittura servizi che non possono essere erogati per mancanza di timbri da parte della rete consolare onoraria.
Quali sono le principali lamentele che ascolti dai connazionali?
Si lamentano perché i tempi per potere ottenere un servizio si sono enormemente allungati. Ma si lamentano anche per le difficoltà che a volte ci sono per riuscire a mettersi in contatto con l’Ambasciata, che non sempre risponde a telefono o email, o per la poca chiarezza in merito ad alcuni temi specifici.
Si terrà nelle prossime settimane a Santo Domingo il primo congresso del MAIE Nord e Centro America. Immagino che come coordinatore MAIE Santo Domingo affronterai anche il tema dell’ambasciata che non c’è…
L’Ambasciata che non c’è è un tema centrale ormai da quasi due anni. Non c’è più molto da aggiungere a ciò che già sappiamo e che viene ripetuto periodicamente dai connazionali che si lamentano, da alcuni giornali e da quel poco di politica che si ribella seriamente contro questa situazione. La riapertura dell’Ambasciata non sarà l’unico argomento che il MAIE Santo Domingo porterà al congresso. Sto ascoltando i connazionali con cui sono in contatto giornalmente e posso annunciare che verranno affrontate altre tematiche d’interesse per la nostra collettività: coesione della comunità residente in Repubblica Dominicana, pensionati, assistenza sociale in casi di emergenza, la necessità di far riconoscere il diritto all’assistenza sanitaria in caso di rimpatrio temporale dei connazionali classificati come "non emigranti" (nati o naturalizzati italiani per matrimonio direttamente all’estero), la difficile situazione che alcuni cittadini italiani di seconda e terza generazione si ritrovano a dover affrontare con alcuni Comuni italiani recidivi nel non svolgere il loro compito di trascrizione di atti di stato civile.
Che aria si respira nella squadra del MAIE RD in vista del congresso d’autunno?
Il clima è di entusiasmo. E di attesa. Sono sempre in contatto con Ricky Filosa, coordinatore MAIE della Repubblica Dominicana, e con alcuni coordinatori locali del MAIE, con i quali scambio idee e che mi stanno aiutando in un progetto che verrà lanciato nel mese di settembre. In tanti qui attendono questo congresso per poter dare il proprio contributo. Sarà una importante occasione di confronto e di dibattito. Inoltre i diversi coordinatori potranno conoscersi personalmente, parlare a quattr’occhi, finalmente, in un mondo che, dovuto alle enormi distanze della nostra ripartizione elettorale, è per lo più virtuale.
Il congresso sarà anche un modo per contarci. Ci tengo a sottolineare che il motore del MAIE a livello mondiale è il volontariato, la passione delle persone che ne fanno parte. Se la passione viene a mancare o le finalità del movimento non coincidono con quelle di alcuni coordinatori, bisogna prenderne atto, ricostruendo e motivando la squadra di lavoro.
Sui diversi gruppi Facebook della Repubblica Dominicana abbiamo potuto notare che i connazionali parlano anche di referendum costituzionale. È un tema di cui si discute anche nei ristoranti, nelle associazioni, nei luoghi di ritrovo degli italiani, oppure è qualcosa che rimane sui social?
Il referendum costituzionale, così come tutto ciò che è politica, finisce per essere un argomento trattato dai connazionali anche all’estero, volenti o nolenti. Sui social network si è aperto un dibattito a volte costruttivo e altre un po’ meno. Il Presidente del Consiglio Renzi ha sbagliato a personalizzare fin dall’inizio il referendum, un grave errore; comunque secondo le sue ultime dichiarazioni non si voterà prima del 2018, indipendentemente dal risultato del voto referendario. Vedremo. Di annunci l’attuale premier ne ha fatti anche troppi.
Per quanto riguarda il referendum, sono per una discussione sul merito della riforma e sulla libertà di voto da parte dei partiti e movimenti verso i propri attivisti. Questa libertà fortunatamente è stata concessa ai coordinatori MAIE. In altri partiti, o movimenti, non accade lo stesso. In ogni caso la mia campagna si concentrerà sulla "difesa del nostro diritto al voto", più che sul SI o sul NO. Troppe volte, infatti, succede che i nostri connazionali iscritti AIRE non ricevano la scheda per votare. Questa storia deve finire. Terremo gli occhi bene aperti e denunceremo pubblicamente qualunque disguido o irregolarità.
Quello delle schede non consegnate è in effetti un problema che non riguarda solo la RD, ma il mondo intero, purtroppo. Il MAIE Santo Domingo ha in mente qualche iniziativa per fare in modo che tutti i connazionali ricevano il plico elettorale?
Alle elezioni del Com.It.Es. di Panama e con l’ultimo referendum, sono state diverse le testimonianze di schede elettorali non pervenute ed altri inconvenienti che hanno gravemente ostacolato il regolare esercizio del nostro diritto al voto. Come coordinatore MAIE di Santo Domingo sicuramente organizzerò una campagna pro difesa del voto dei residenti in Repubblica Dominicana. Proporrò di classificare eventuali casistiche di schede non consegnate, attraverso testimonianze che i vari coordinatori potrebbero ricevere nelle rispettive zone di competenza. Sono disposto ad andare casa per casa a raccoglierle se ce ne sarà la necessità.
Prossime iniziative del MAIE Santo Domingo?
Nel mese di settembre inaugurerò un nuovo progetto del MAIE SD a cui ho lavorato personalmente e a cui tengo molto. E’ un primo progetto, finalizzato a facilitare l’ottenimento di alcune informazioni basiche ai connazionali riguardo a quelli che sono i nostri diritti e doveri in Repubblica Dominicana. Poi mi concentrerò sul congresso MAIE e sulla campagna pro difesa del diritto al voto in vista del referendum.
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