“In un contesto di profonda crisi economica e con un Governo di emergenza, è quantomeno inopportuno che la televisione pubblica spenda quote a sei cifre per pagare questo o quell’artista. E non mi interessa che l’artista sia Celentano o un altro, penso solo che il canone Rai quest’anno è ulteriormente aumentato, richiedendo ulteriori sacrifici alle famiglie italiane e a molti pensionati che per pagarlo dovranno rinunciare anche ad un litro di latte. Trovo inopportuno, per non dire assurdo, che un artista possa guadagnare in 20 minuti ciò che quegli stessi pensionati prendono in 10 anni di pensione. Se ci sarà maggiore austerità anche nei costi della televisione pubblica e tutti saranno pronti a rinunciare a qualcosa, il Festival sarà maggiormente apprezzato da tutto il pubblico televisivo. Diciamo no pertanto ai compensi d’oro dei festival di Stato, perché l’Italia in questo momento ha bisogno di tutto tranne che di ricche ed allegre orchestre che suonano mentre la nave rischia di affondare”. Con queste parole, l’On.Antonio Mazzocchi, deputato del Popolo della Libertà e Presidente dei Cristiano Riformisti, ha commentato in una nota i compensi degli artisti di Sanremo.
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