FIORELLA MANNOIA – Che sia benedetta – Al di la’ del risultato finale, la presenza che ha nobilitato questa edizione. Un’interprete che e’ un modello di coerenza che ha accettato il rischio della gara ed e’ riuscita a conquistare le radio e persino Youtube. 8
SERGIO SYLVESTRE – “Con te” non e’ una canzone straordinaria, lui per le prime serate l’ha cantata bloccato da una quasi inevitabile emozione. Stasera ha fatto capire meglio la grande potenzialita’ di questo ragazzone che ispira simpatia e puo’ dare grandi soddisfazioni ai fan del Soul. 7
ROCCO TANICA – Una sicurezza. Uno degli elementi migliori della gestione Conti, la sua rassegna stampa garantisce risate, imprevedibilita’, umorismo dissacrante e intelligenza. Il rimedio ideale all’hangover da festival. 8
DOPOFESTIVAL – Migliorato l’affiatamento tra Nicola Savino e la Gialappa’s rispetto all’anno scorso, e’ diventato un bel programma di musica e intrattenimento intelligente. Molto divertente il D’agostino di Ubaldo Pantani, irresistibile la “Costanzo cam”, da applausi la band del maestro Vittorio Cosma. Da applausi soprattutto alcuni momenti musicali che sono il contraltare perfetto al festival: Paola Cortellesi che canta i Living Colour, Michele Zarrillo che schitarra su “Purple Rain”, Mark King che suona i classici dei Level 42. Piu’ che meritata (e’ la prima volta che accade) la serata in piu’ dopo la finale. 7
MAURIZIO CROZZA – La sua copertina e’ andata in crescendo. Stasera, sul palco dell’Ariston dopo quattro sere in collegamento da Milano, il numero del senatore Razzi che swinga la sua ammirazione per Trump era un gioiello. 7
ZUCCHERO – Un bel passaggio da rockstar. Varrebbe la pena applaudirlo solo per aver portato all’Ariston una leggenda come Chris Stainton. La sua performance ha dimostrato che chiamare super ospiti italiani e metterli in condizione di dare il meglio dal vivo e’ stata una scelta decisiva. 7 1/2
Paola Turci – Fatti bella per te – E’ arrivata a Sanremo in forma smagliante ed e’ riuscita a tirare fuori il meglio dal suo brano dando anche l’impressione di divertirsi. Mezzo punto in piu’ per essere stata la piu’ elegante dei cantanti in gara. 7
Carlo Conti e Maria De Filippi – Fin dalla prima serata hanno fatto coppia, giocando con abilita’ di rimessa. Ciascuno ha fatto il suo, lasciando spazio all’altro. Visti i risultati, non e’ fantascienza pensare che la storia di questa coppia non finira’ qui. 7
Ermal Meta – Vietato morire – Con il miglior testo del festival, Ermal Meta si e’ imposto come uno dei protagonisti di questa edizione, piazzando anche una cover di “Amara terra mia” di Modugno che puo’ contribuire a rilanciare la sua carriera. 7
Samuel – Vedrai – Il personaggio che ha tenuto la gara ancorata alla contemporaneita’. 7
Alvaro Soler – Non sembrava al top della forma fisica, comunque ha portato la sua consueta empatia. 6
Francesco Gabbani – Occidentali’s Karma – Gabbani ha colto una lezione del festival: portare un brano allegro, magari con una messa in scena felice (come quella del gorilla) paga, perche’ la maggior parte delle canzoni sono melodiche. L’erede di Saliro’ di Daniele Silvestri. 6 1/2
Geppi Cucciari – Le cose migliori che ha detto non facevano ridere ma era fondamentale ascoltarle a Sanremo, come le frasi su Giulio Regeni o sulla mancanza di rispetto per le donne e lo slogan “je suis patata bollente”. 6 1/2
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