Per le prime due serate era stato un Festival perfetto, con un boom d’ascolti sotto il quale Carlo Conti avrebbe messo la firma. Nella terza, ecco l’intoppo. Un problema tecnico con i votatori della sala stampa falsa l’esito del duello tra i primi due giovani che si sfidano: Miele e Francesco Gabbani. Il primo responso dice che a vincere è la cantante siciliana, ma i voti dei giornalisti della sala stampa accreditata contano al 50%, mentre l’altro 50% è legato al televoto. Si ripete la votazione e l’esito si ribalta: a passare alla finale dei giovani che si terrà stasera è Gabbani. Oltre a lui Mahmood. Miele e il suo discografico hanno però chiesto la riammissione in gara della cantante come quinta finalista.
Questa mattina Conte e Leone decideranno come sbrogliare la matassa. Di certo, un incidente che ‘rovina’ la festa di una serata in cui a farla da protagoniste sono la gara a colpi di cover tra i big e la reunion dei Pooh con Riccardo Fogli per i 50 anni di carriera. Per loro un medley di sei grandi successi, poi il gran finale con ‘Uomini soli’ e una stretta di mano tra Fogli e Roby Facchinetti che si tinge di arcobaleno grazie ai braccialetti da loro indossati. Insomma, anche nella terza serata non manca la nuance che sta caratterizzando tutta la sessantaseiesima edizione del Festival.
Per loro standing ovation dell’Ariston. A vincere la sfida delle cover sono gli Stadio che si esibiscono in un duetto virtuale con Lucio Dalla ne "La sera dei miracoli". Virginia Raffaele è ormai una certezza che non può fare altro che consolidarsi: questa volta a essere presa di mira dalla sua imitazione è Donatella Versace. Gag e battute che giocano su lifting e chirurgia plastica con pezzi di orecchi e ciocche che si staccano. Gabriel Garko sceglie invece la strada dell’autoironia: accusato di sbirciare troppo dal gobbo, finge di leggere da un foglietto di istruzioni. Ospite straniero in chiusura di serata è Hozier con la sua ‘Take me to church’.
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