Un presunto ‘intermediario’ capace di ‘sponsorizzare’ i prodotti degli imprenditori con le aziende ospedaliere e soprattutto di influenzare ‘i vertici della Regione Lombardia’, i quali, a loro volta, velocizzavano le pratiche dei finanziamenti pubblici agli ospedali per l’acquisto degli apparecchi. Il tutto ‘condito’ da un giro di mazzette che sarebbero arrivate non solo ai dirigenti delle strutture sanitarie, ma anche ad esponenti ‘dell’assessorato alla Sanita’ e della Giunta’. E’ il ‘sistema’ su cui sta indagando la Procura di Milano con gli investigatori della Dia che, da quanto si e’ saputo, oltre ad aver trovato nelle perquisizioni di ieri contanti per migliaia di euro in casa di un manager sanitario, stanno effettuando una serie di accertamenti, anche contabili, per ricostruire i rapporti tra l’ex consigliere regionale Massimo Guarischi, il ‘grimaldello’ che sarebbe riuscito a sbloccare gli stanziamenti regionali, e Roberto Formigoni. I due, stando alle indagini coordinate dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, si sarebbero incontrati almeno tre volte negli uffici del Pirellone, tra l’agosto 2012 e lo scorso 31 gennaio. E per due volte Guarischi – arrestato ieri (sara’ interrogato venerdi’ dal gip Fabio Antezza) assieme ad altre 6 persone nell’ambito dell’ennesimo presunto scandalo della sanita’ lombarda – sarebbe andato nel Palazzo della Regione subito dopo aver ricevuto mazzette dai titolari della Hermex: gli imprenditori Giuseppe e Gianluca Lo Presti che oggi, difesi dall’avvocato Giuseppe Lucibello, si sono avvalsi della facolta’ di non rispondere davanti al gip.
L’ormai ex Governatore Formigoni, in una nota, ha spiegato che ‘non e’ oggetto di indagini, non ha mai ricevuto somme di denaro ne’ direttamente ne’ indirettamente, ha sempre organizzato e pagato da se’ i suoi viaggi’. Negli atti dell’inchiesta ‘Maugeri’, che vede indagato il neo-senatore per associazione per delinquere e corruzione, compaiono, infatti, una serie di telefonate tra Formigoni (o suoi collaboratori) e Guarischi sull’organizzazione di ‘safari’ in Sudafrica e viaggi in Croazia. E queste ed altre ‘carte’ relative a questi rapporti, da quanto si e’ saputo, sono finite nella ‘nuova’ indagine sulle ‘stecche’ nella sanita’, in mano agli uomini della Dia che stanno facendo approfondimenti.
Intanto, i pm stanno interrogando in questi giorni dirigenti ospedalieri (l’inchiesta riguarda appalti del San Paolo, dell’azienda ospedaliera della Valchiavenna, dell’Istituto Nazionale dei Tumori e dell’azienda ospedaliera di Cremona) e imprenditori. Proprio uno dei venti indagati a piede libero, Simona Mariani, dg dell’ospedale di Cremona, ha ricostruito ieri a verbale un finanziamento ‘velocizzato’ da 8 milioni di euro ottenuto dalla struttura, grazie al ruolo di Guarischi e di Carlo Lucchina, anche lui ormai ex direttore generale della Sanita’ lombarda, indagato in questa e molte altre inchieste, compresa la ‘Maugeri’. ‘Il mio interfaccia in Regione era solo Lucchina’, ha spiegato Mariani, difesa da Davide Steccanella, aggiungendo che ‘e’ vero che la procedura (…) e’ stata particolarmente veloce’. E ha raccontato di aver incontrato diverse volte Guarischi negli uffici del Pirellone. ‘Stiamo attendendo a ora la delibera regionale a firma del dottor Lucchina’, diceva al telefono, parlando con Lo Presti, un progettista che lavorava per l’ospedale, lo scorso dicembre. Gli investigatori, infine, ieri hanno trovato a casa della dirigente 15 mila euro in contanti in un armadio blindato.
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