Al Pronto soccorso dell’ospedale di Latisana, in Friuli, un emozionante incontro raccontato dal Messaggero Veneto: un evento che ha visto riconosciuta la scelta dei medici argentini di prestare servizio in una terra lontana da quella in cui sono nati, oltre al loro impegno e alla coesione che stanno contribuendo a realizzare all’interno della struttura nella quale lavorano.
Riccardo Riccardi, assessore regionale con delega alla Salute, spiega: “Questi specialisti, che già svolgevano attività di emergenza nel loro Paese, hanno scelto coraggiosamente di mettersi in gioco, ritornando nelle terre natie dei loro avi. Sono figli della nostra terra, di un’emigrazione all’incontrario che oggi segna un tempo dove soluzioni di questo tipo saranno sempre più da ricercare, vista la carenza di personale medico non soltanto in Friuli Venezia Giulia, ma in tutta l’Italia”.
“Il nuovo assetto del Ps di Latisana – ha evidenziato in conclusione Riccardi – sarà necessariamente da replicare, pena la chiusura di strutture di riferimento indispensabili per il cittadino-utente”.
E’ sempre più frequente, infatti, l’arrivo di medici dall’America Latina, dall’Argentina in particolare, per sopperire alla mancanza di medici in Italia. Si punta anche sullo storico legame culturale e di sangue tra il nostro Paese e quello del Sud America: moltissimi, infatti, i discendenti dei nostri emigrati, che portano nel loro Dna cromosomi italiani. Oggi i medici argentini giungono nello Stivale per contribuire a mantenere in piedi il nostro sistema sanitario, così come negli anni del dopoguerra i loro avi hanno deciso di lasciare l’Italia per cercare fortuna oltre oceano, contribuendo con forza alla crescita e allo sviluppo del Paese che li ha accolti.