Con l’avvicinarsi di San Valentino, si moltiplicano le proposte che esaltano il romanticismo, l’armonia e la complicità della coppia. Le offerte vanno dalla cena, al week-end romantico, ai regali preziosi. Oltre l’incantesimo Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia Medica, del San Raffaele Resnati di Milano, lancia l’allarme su un aspetto dell’espressione sessuale che viene ancora negato. “Negli ultimi anni – afferma – si è fatto un ottimo lavoro per affrontare i problemi legati alla disfunzione erettile e, grazie a campagne di sensibilizzazione sul tema, oggi il problema è affrontato all’interno della coppia e spesso risolto. C’è invece un disturbo che viene sottovalutato e trascurato”. L’eiaculazione precoce, i cui segni principali sono: il tempo di penetrazione inferiore ai 2 minuti (nelle forme gravi inferiore al minuto), l’incapacità nel controllare eiaculazione e orgasmo, lo stress che ne deriva, per l’uomo e, soprattutto, per la partner. Si tratta della più frequente malattia sessuale maschile: colpisce dal 20% al 30% degli uomini tra i 18 e i 65 anni.
“Nella mia pratica clinica – prosegue l’esperta – raccolgo proprio il malessere che da questo problema ricade sulla partner. Mentre nei casi di deficit erettivo la donna si chiede ‘cosa c’è che non va in me’, nei casi di eiaculazione precoce la donna pensa ‘cosa c’è che non va in lui’. Da questi diversi approcci deriva un atteggiamento della partner molto differente: collaborativo in caso di disfunzione erettile, frustrato, teso o francamente aggressivo nell’eiaculazione precoce”.
L’eiaculazione precoce cambia le dinamiche di coppia. Dopo un periodo di latenza, se il partner non stabilisce un dialogo aperto con disponibilità ad intervenire per migliorare la durata del rapporto sessuale, si può arrivare a una grave crisi nella coppia. “Va infatti ricordato che la durata della penetrazione è importante per l’orgasmo femminile e nei casi di eiaculazione precoce è la donna a pagare il prezzo maggiore in termini di salute sessuale, con seri riflessi negativi: calo del desiderio, dell’eccitazione, rifiuto dei rapporti sessuali”, spiega Graziottin. Il consiglio della sessuologa è quello di non negare il problema medico e chiedere subito aiuto, perché oggi c’è la possibilità reale di migliorare la durata dell’intimità, attraverso la terapia sessuologica e una cura farmacologica capace di rallentare il riflesso eiaculatorio moltiplicando i tempi dell’amore.
Quando l’eiaculazione precoce non è tempestivamente affrontata, l’altra metà del cielo può arrivare a svalutare il partner e cercare gratificazioni fuori dalla coppia. E’ importante invece che la donna sia la prima promotrice di un dialogo costruttivo con il proprio uomo collaborando attivamente alla ricerca di una vita sessuale gratificante. Conclude Graziottin: “In questo caso, il miglior regalo di San Valentino è l’apertura al dialogo e dimostrare alla partner di amarla veramente, decidendo di andare dal medico per affrontare il problema.”
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