San Sebastiano è il patrono delle Polizie Locali d’Italia e la sua ricorrenza è il 20 gennaio. Fu comandante della corte pretoriana e percorse con successo la carriera delle armi, poi venne accusato di difendere i cristiani, fu legato al tronco di un albero e trafitto dalle frecce dei commilitoni. A causa di questo, per l’esempio dato, è diventato patrono dei Vigili Urbani. E’ uno dei martiri più popolari di ogni tempo. La sua figura è stata rappresentata da numerosi artisti, sotto l’aspetto di un bellissimo e giovane cavaliere, con le mani legate dietro la schiena ed esposto alle trafitture delle frecce scagliate dagli arcieri.
Ogni anno San Sebastiano viene ricordato in numerose città della penisola. La celebrazione prevede la Cerimonia dell’Alzabandiera con la Banda Musicale della polizia locale in uniforme storica che esegue l’Inno Nazionale, presso il Comando Generale. A seguire la Santa Messa. A Roma viene celebrata nella Basilica di San Sebastiano fuori le mura. Fu proprio in questa basilica che nel 350 vennero trasferite le reliquie di Sebastiano, martire al tempo di Diocleziano.
Nella cappella omonima, infatti, si trovano una delle frecce che colpirono il Santo e la colonna alla quale fu legato per l’esecuzione della condanna a morte. Nella capitale, dedicate al Santo sono anche le catacombe di san Sebastiano, porta San Sebastiano, e la basilica di San Sebastiano al Palatino. Come abbiamo ricordato è patrono della Polizia Locale.
A Roma il Corpo di Polizia municipale (così si chiamava la Polizia Locale) venne istituito nel 1946. Il suo compito era quello di provvedere alla tutela dei beni pubblici, al controllo sui servizi e sugli esercizi commerciali, e al presidio della circolazione stradale. La sua attività è limitata nell’ambito territoriale del Comune di appartenenza. Può svolgere anche funzioni di sicurezza e di polizia giudiziaria. Ogni municipio di Roma ha una sua unità organizzativa con relativo comandante.