Matteo Salvini, ministro dell’Interno, arrivando alla villa alla Romanina confiscata al clan dei Casamonica, ha detto: “Questo posto e’ un simbolo”.
Il vicepremier ha precisato: “Lo abbiamo scelto in maniera totalmente slegata dalle minacce o pseudo minacce di qualche Casamonica nei miei confronti”, minacce che tra l’altro “non mi fanno nè caldo nè freddo”, ci ha tenuto a sottolineare Salvini.
Ricordiamo che nei giorni scorsi alcuni esponenti della famiglia Casamonica avevano replicato al ministro, dopo l’annuncio di voler procedere ad un censimento dei nomadi, ricordando “di essere italiani: puo’ dire cio’ che vuole”, “Salvini deve rigare dritto”.
Tra gli altri, ad accompagnare Salvini durante la visita, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
I Casamonica sono una famiglia di nomadi italiani di origini abruzzesi.
”Sono onorato di essere qui in compagnia del presidente della Regione, che ci siano i comitati dei cittadini che finalmente non hanno più paura di farsi vedere. E’ l’inizio di un percorso da ministro. Conto di aiutare l’agenzia per i beni confiscati e sequestrati aggiungendo personale e soldi”.
Salvini ha poi sottolineato quanto sia “importante che la premier tedesca chiami il premier italiano sulle questioni migranti, fino a poco tempo fa ci davano per scontati e ci mandavano una mail a cose avvenute”. E ancora: “Saviano è l’ultimo dei miei problemi, ma l’Italia ha il record europeo di scorte”.