Antonio Rizzolo, direttore di Famiglia Cristiana, intervenuto su Radio Cusano Campus, in merito alla polemica sulla copertina anti-Salvini ha commentato: “Il nostro è stato un titolo volutamente forte. Il senso fondamentale è anche quello di attirare l’attenzione. Ma il punto di partenza è quanto affermato dalla Cei e dai vescovi: non intendiamo volgere lo sguardo altrove riguardo la questione migranti, né vogliamo far nostri atteggiamenti sprezzanti e toni aggressivi. Qui si riferiscono non solo a Salvini, ma sicuramente anche a lui. Quindi abbiamo voluto raccontare le reazioni di questa parte della Chiesa. Dovevamo sintetizzarlo in un titolo che fosse forte e accattivante. Potevamo farlo in molti altri modi, ma ovviamente l’espressione Vade retro ha un’eco ecclesiastica e ci sembrava più efficace. Bisogna ricordare cosa c’è dietro questa espressione. E’ un’espressione di uso popolare e guardando sullo Zingarelli c’è scritto che è utilizzato in senso scherzoso per prendere le distanze da chi dice cose accattivanti ma non sempre accettabili. Inoltre “Vade retro” è un’espressione che Gesù disse a San Pietro per dire che non stava pensando secondo Dio ma secondo gli uomini. Il senso può essere anche: Vai dietro a me, seguimi, metti in pratica il Vangelo. Noi abbiamo pensato al Vade retro che vuol dire: la Chiesa prende le distanze, dopodichè c’è anche un riferimento al Vangelo”.
“A me fa piacere che Salvini si dichiari cattolico – continua Rizzolo -, ma dovrebbe dimostrarlo anche con i fatti di essere cattolico e seguire il Vangelo. Ma dato che nei fatti non lo dimostra, la sua mi sembra più una strumentalizzazione del rosario e del Vangelo. I suoi toni sono aggressivi, così li hanno definiti anche i Vescovi. Sono toni che vengono imitati molto facilmente. Salvini ha dato il là, ma basta guardare quello che si scrive sui social, c’è una violenza verbale, ci sono dei toni che non hanno nulla di cristiano, ma non sono accettabili proprio dal punto di vista umano. Per ora da Salvini ci sono slogan e affermazioni, ma i risultati non ci sono. Si chiudono i porti, ma aumentano i morti nel Mediterraneo, c’è un problema anche umanitario”.