La Lega pronta a rinunciare al Senato, per lasciare a Forza Italia lo scranno più alto di palazzo Madama. “Se questo serve a chiudere un accordo e far partire il Parlamento il prima possibile posso tranquillamente farne a meno”: parole pronunciate da Matteo Salvini a Palazzo Madama, durante un incontro informale con i cronisti.
Guardando al governo, il leader del Carroccio spiega: “Non c’è niente di impossibile. Come ho sempre detto, sono pronto ad ascoltare tutti, partendo da chi mi dà una mano a cancellare la legge Fornero, a ridurre il numero degli sbarchi di immigrati, a riformare la scuola e la giustizia, partendo dal programma che gli italiani hanno scelto a maggioranza”. Una cosa è certa, ribadisce: “Si parte dalla coalizione di centrodestra premiata dalle urne”.
M5S deve rinunciare ai veti messi sugli indagati, per poter chiudere l’accordo sulle presidenze delle Camere? “No, no: devono esserci nomi e cognomi condivisi da tutti e penso che ogni partito possa avere nomi e cognomi condivisi da tutti”.
L’accordo con M5s sulle presidenze delle Camere non è anche un accordo per il governo. “No, questo significa far funzionare il Parlamento. Per il governo si parte dalla coalizione che ha vinto le elezioni, dal programma del centrodestra che può essere ampliato e arricchito ma che gli italiani hanno premiato con due milioni di voti in più rispetto a M5s”.
Sul Fedriga candidato in Friuli Venezia Giulia: “Le scelte locali sono diverse, stando in Friuli teoricamente alla Lega spettava indicare il nome del candidato sindaco di Udine, che invece spetterà a Fi e il candidato più forte di tutto il centrodestra a detta di tutti era Massimiliano Fedriga e tutti hanno dato l’ok alla sua candidatura”.
M5S ALLA CAMERA PUNTA SU FICO
Roberto Fico è il candidato 5 Stelle alla presidenza della Camera. Probabilmente già giovedì sarà ufficializzata la scelta di Fico per lo scranno più alto di Montecitorio, che i grillini reclamano a gran voce. Da parte del M5S, intanto, resta il veto sul forzista Paolo Romani, per via di alcune sue vecchie vicende giudiziarie, per quanto riguarda la partita che si gioca per il Senato.