Matteo Salvini è sempre più determinato. In tutto ciò che fa. Sul caso Rai: “Noi andiamo avanti con Foa, la persona giusta al posto giusto. Su di lui – spiega intervistato dal quotidiano ‘la Stampa’ – non ho sentito obiezioni di merito, ma solo di metodo. Le regole, fatte peraltro da Renzi, dicono questo. Poi, certo, rimane l’obiettivo di avere un presidente eletto”. E ancora: “Non mi stupisce che il Pd strepiti: gli abbiamo tolto il giocattolo. Mi stupisce il no di altri“. Chiaro il riferimento a Forza Italia e Silvio Berlusconi. Il leader della Lega e l’uomo di Arcore potrebbero incontrarsi nelle prossime ore, forse lunedì. Possibile che si confronteranno anche sulla vicenda che riguarda Foa presidente Rai.
Sulle grandi opere, a proposito di Tav: “Culturalmente sono piu’ per fare che per disfare. Se non fare la Tav ci costasse due, tre o quattro miliardi, e’ chiaro che andrebbe fatta”. “Ci sono fior di tecnici e di docenti che stanno valutando il rapporto costi”, sottolinea. “Dai nostri dati, sembra che i benefici superino i costi nel caso delle pedemontane, del terzo valico e del Tap, che ridurrebbe del 10% il costo dell’energia per tutti gli italiani. Per la Tav il discorso e’ piu’ lungo. Bisogna calcolare fino all’ultimo centesimo”.
Legge di bilancio, “la regola del 3% non è la Bibbia. Se si tratta di aiutare imprese e famiglie i vincoli europei si possono superare. Il governo del cambiamento non può fare le stesse finanziarie punitive di quelli precedenti”.
Su Ilva e Alitalia: “Molte nostre aziende fanno gola all’estero, ma noi non vogliamo svenderle“. “Non ripeteremo i molti errori commessi in passato da qualche commissario che dovrebbe rispondere in sede civile e anche penale. Se vuoi portare turisti in Italia, devi avere una compagnia di bandiera. E’ un asset strategico, come l’acciaio. Non possiamo chiudere l’Ilva, cosi’ non possiamo vendere o svendere Alitalia, intera o a pezzi”.