In una intervista al Secolo XIX, a proposito di autonomia Matteo Salvini dichiara: “Penso che la Liguria abbia tutte le carte in regola per unirsi al processo di decentramento già avviato da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna”.
“Mi fa sorridere – prosegue il vicepremier leghista – chi parla di attentato alla Costituzione, quando invece, come ricorda sempre il professor Stefano Bruno Galli, politologo e oggi assessore proprio all’Autonomia in Regione Lombardia, si tratta di percorrere una via istituzionale che è la stessa Carta a prevedere, grazie alla riforma del 2001 voluta dal centrosinistra. Sono quindi davvero polemiche inutili”.
“Chiedere più autonomia – spiega – vuol dire avvicinare il potere ai cittadini, concentrando le decisioni nelle dimensioni territoriali più adeguate per trovare soluzioni concrete a problemi concreti, con risparmio e beneficio per tutti”.
Per quanto riguarda la tenuta dell’esecutivo gialloverde, “durerà se farà quello che abbiamo scritto nel contratto, a partire dalla riduzione drastica della tassazione per lavoratori e imprese con l’introduzione di un’aliquota unica al 15 per cento per tutti. Meno tasse vuol dire più lavoro, più fiducia, più ragazzi e ragazze che mettono su famiglia, in una parola più futuro. Tutto il resto è secondario”.
PRIMA DIFESA SENZA PRECEDENTI DEL MADE IN ITALY
I dazi europei? “Noi rovesciamo il concetto e diciamo: prima i prodotti italiani, con una difesa senza precedenti del Made in Italy, dopodiché certamente una tutela a livello comunitario serve per scongiurare il rischio dumping sociale nella concorrenza con potenze dove la manodopera viene impiegata in condizioni che non hanno nulla di meno della schiavitù. Difenderci da quel genere di prodotti non è solo un fatto economico, ma ancor più un fatto di civiltà, di affermazione di valori non negoziabili”. Così il vicepremier Matteo Salvini, in una intervista al Secolo XIX.