Fare passi indietro e tornare alle trattative per la formazione di un governo? Matteo Salvini, in questo momento, non ci pensa nemmeno. Le aperture di Luigi Di Maio gli fanno un baffo: “Di Maio riapre a chi? A che cosa? Non è che siamo al mercato“, dice nel corso di un incontro con i cittadini in un mercato di Pisa.
“Ho una dignità e una serietà, abbiamo rinunciato a posti, poltrone, presidenze, ministeri per mantenere la parola data agli italiani, ci hanno detto: ‘No, no, no’. Ora spieghi Mattarella come uscirne, noi siamo a disposizione per accompagnare il Paese al voto il prima possibile”.
Insomma, per il capo della Lega “prima si vota meglio è, ma spero no 29 luglio, perché in quel periodo c’è gente che lavora, ci sono gli stagionali, ci sono i nonni via coi nipotini”. Ma ribadisce, “comunque prima si vota meglio è, bisogna uscire da questo pantano in cui qualcuno ci ha portato”.
Salvini ricorda come il governo Lega-Cinque stelle sia stato “il primo nella storia del mondo ad essere insultato ancor prima di nascere”. “Ho provato a fare il governo con tutti, con il centrodestra, con il M5s. L’unico paletto che ho posto e’ mai con Renzi e il Pd”. “Leggo sui giornali di fare un bel gesto ma rispondo: ‘manco morto’. Danni Renzi e Maria Elena Boschi già ne hanno fatti abbastanza”.
“Ci hanno detto togliete quel tizio là, ma perché? Perché in passato ha criticato dei vincoli e delle regole europee. Ma noi stiamo morendo di vincoli e regole Ue, se voglio andare a discutere il nostro modo di stare in Europa con chi lo faccio? Col solito servo? Col solito schiavo che va a Bruxelles col cappello in mano?”.
“Come faccio a stare in un governo – chiede il leader della Lega – con un ministro dell’Economia che sta tranquillino e deve stare simpatico a Bruxelles, a Parigi, a Francoforte? O faccio un governo per cambiare la cose o le cose per finta io non le faccio, non so quanti come noi avrebbero rinunciato a -5-6-7 ministeri. Ma noi non siamo in vendita, quindi o nelle condizioni di fare quello che vogliamo fare con le persone scelte oppure sceglierà sua maestà Mattarella”.
“L’unica cosa da fare a questo punto è chiedere al presidente della Repubblica la data delle elezioni e prendere una marea di voti, poi vedremo se continueranno a dirci no e no no“.
“Presidente – è l’appello conclusivo lanciato dal segretario leghista – dia agli italiani la data delle elezioni e gli italiani faranno giustizia nella cabina elettorale di tutto ciò che è successo in queste settimane”.
FIRME IN PIAZZA PER PRESIDENZIALISMO
Intanto Salvini invita gli italiani sabato e domenica nelle piazze di tutto il Paese per firmare la sottoscrizione per l’elezione diretta del presidente della Repubblica.