Matteo Salvini, in una intervista al Corriere della Sera, parla anche del rinnovato rapporto con Silvio Berlusconi: “Abbiamo cominciato a vederci, a frequentarci anche fuori dall’ambito di lavoro. La stima è sempre stata grandissima, ma la frequentazione – stadio, pizzeria, giornate libere – ha suscitato anche l’affetto. È una persona fuori dall’ordinario davvero”.
“Anche le elezioni in Francia hanno fatto vedere che nel centrodestra ci sono tre posizioni diverse: Berlusconi per Macron, Meloni per Zemmour e noi per Le Pen. Detto questo, è altrettanto vero che sui quasi mille comuni che andranno al voto in giugno, quelli su cui ancora non c’è l’accordo non arrivano a dieci. Detto questo, io penso che il centrodestra sarà unito ed è nostro dovere lavorare perché ciò avvenga. E ovviamente, Fratelli d’Italia deve essere della partita”.
Interrogato sulla guerra in Ucraina il leader della Lega si dice “seccato” da chi lo accusa di essere ambiguo sui suoi legami con Mosca: “Tutti hanno avuto rapporti di lavoro e magari amicizia con un’ampia gamma di leader e paesi, non sempre solidamente democratici. Io sostengo che bisogna fare tutto il possibile per fermare la guerra. In Europa qualche segnale positivo esiste, ma altrove qualcuno alza i toni. Nei confronti dell’Ucraina c’è un’aggressione, non si discute ed è un fatto di una gravità assoluta. Il che non significa che dobbiamo dichiarare guerra al popolo russo. Ma comunque, abbiamo un’altra occasione per mettere alla prova certi partiti. La settimana prossima chiederemo di mettere ai voti la nostra mozione sul ritorno al nucleare. Vedremo cosa ne dicono coloro che non vogliono più il gas russo”.