Matteo Salvini, ministro dell’Interno, al termine dell’incontro al Viminale con le comunità terapeutiche operanti nel settore delle tossicodipendenze insieme con il ministro per la Famiglia e le disabilità, Lorenzo Fontana, ha annunciato che da domani darà indicazione “a tutti i responsabili della pubblica sicurezza delle forze dell’ordine di andare a controllare uno per uno, con l’obiettivo di chiuderli tutti, i presunti negozi turistici di cannabis, che per quanto mi riguarda vanno sigillati perché sono un incentivo all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ce ne sono più di mille al di fuori di ogni regola e di ogni controllo”.
“Identico approccio – ha assicurato Salvini – avrò per tutte le iniziative di feste delle cannabis in giro per l’Italia. L’ultimo scempio è avvenuto nella mia Milano, so che ci sono iniziative in programma a Pisa e a Torino. Chiederò che siano vietate tutte. Lo Stato spacciatore – ha concluso – non è lo Stato di cui faccio il ministro”.
Si fa sentire, dopo le dichiarazioni di Salvini, il ministro della Salute Giulia Grillo: “Una parte delle restrizioni, per quanto riguarda il ministero della Salute, sarà legata alla vendita” di cannabis light “alle categorie fragili, minori e donne in gravidanza. Una parte di restrizioni sarà su quello. Poi se il ministero dello Sviluppo economico o altri ministeri vorranno mettere insieme altri tipi di restrizioni, io mi occupo della salute”.
Intervistata a ‘Corriere Live’, precisando che non sarà certo il ministero della Salute a chiudere i cannabis shop, Grillo ha ricordato che “le concentrazioni di Thc” in questi prodotti “sono bassissime” e “vorrei ribadire che in Italia non si vende la droga libera, come alcuni affermano”.