Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno, ha fatto tappa martedì mattina nella campagna toscana, a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, dove ha visitato l’azienda agricola Suvignano, confiscata nel 2007 alla mafia. “Lotta alla mafia, un impegno a cui dedicherò ogni mia energia, con ogni mezzo necessario”, ha assicurato il ministro.
Salvini ha fatto visita all’azienda toscana per “dimostrare che lo Stato è meglio della mafia. Lo Stato deve dimostrare che è più bravo, più veloce ed efficiente della mafia”.
Attraverso una diretta Facebook, che ormai è diventato il suo canale preferito quando si tratta di comunicare, il leader della Lega ha voluto lanciare un messaggio “chiaro ed evidente” ai “bastardi mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti: l’Italia non sarà più il vostro Paese”. “Dedicherò ogni mia energia, giorno e notte, per combattervi. Via per via, negozio per negozio, azienda per azienda, quartiere per quartiere, provando a sequestrarvi anche le mutande che portate addosso. Voglio un’economia sana, pulita, trasparente”.
Per Salvini non è possibile “impiegare 24 anni per restituire ai cittadini un patrimonio” confiscato alla mafia: “Ci sono 15 mila beni che negli anni passati lo Stato ha sequestrato ai mafiosi. Dobbiamo riutilizzarli bene e in fretta. Trasformandoli in scuole, in asili, in case di risposo, in commissariati di Polizia e dei Carabinieri e in strutture alberghiere che portino soldi nelle casse dello Stato”.
“Per mafiosi e scafisti l’Italia è l’ultimo Paese dove fare affari” ha sottolineato Salvini nel corso della sua diretta Facebook. Sempre sul tema immigrazione ha ribadito: “Per le navi che aiutano gli scafisti i porti italiani sono e continueranno a essere sigillati”.