"I rifugiati rendono più ricco il nostro Paese". Parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciate nella Giornata mondiale del rifugiato in una struttura in prima linea nell’accoglienza e nell’integrazione dei migranti: il Centro Astalli, operativo in 50 Paesi e presente in Italia da 35 anni. Ma tali parole mandano su tutte le furie i leghisti.
Matteo Salvini, leader del Carroccio, consiglia a Mattarella di pensare più ai giovani italiani costretti a fuggire all’estero per trovare lavoro che ai rifugiati. “Il signor Presidente Mattarella insiste: ‘I rifugiati, giovani di talento e capacità, sono una ricchezza per l’Italia in calo demografico’. Parla come gli schiavisti di secoli fa, e se ne frega delle migliaia di giovani italiani costretti a scappare all’estero per avere un futuro".
Rincara la dose Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord.
"Negli ultimi anni abbiamo avuto un’evoluzione nel linguaggio: prima li chiamavano clandestini, poi immigrati irregolari, poi migranti e adesso rifugiati. Cambia la forma ma la sostanza è sempre la stessa, sono sempre dei clandestini che con i veri rifugiati non c’entrano niente". "Poi il presidente Mattarella li definisce una ricchezza …", aggiunge il senatore leghista. "Veramente tutti questi clandestini fino ad oggi hanno arricchito le cooperative di ‘Mafia capitale’ e quelle sinistrorse – aggiunge Calderoli – , hanno bivaccato a nostre spese in alberghi stellati con cuoco e menu a richiesta, con telefonino e connessione web pagata da noi contribuenti, senza fare nulla tutto il giorno, e questo per il presidente Mattarella rappresenta la ricchezza e il talento che ci portano in dote?". "Presidente un consiglio: esca dal Palazzo, vada a farsi un giro nelle nostre periferie e tocchi con mano la situazione, altro che ricchezza", conclude l’esponente leghista.
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