“L’obesità è ormai una vera e propria epidemia da considerare uno dei maggiori problemi di salute pubblica nel mondo. Tra l’altro, è tragico che la maggior parte delle persone ignori che oggigiorno l’obesità nelle persone adulte è molto più comune nel mondo rispetto alla malnutrizione.
World Obesity, la federazione mondiale delle organizzazioni che si occupano a livello clinico e politico di affrontare il fenomeno, stima in circa 475 milioni gli adulti obesi e in 1,5 miliardi le persone sovrappeso. Nel mondo vivono, inoltre, più di 200 milioni di bambini troppo grassi, il che rende la generazione dei nostri figli la prima nella storia recente dell’Umanità ad avere un’aspettativa di vita inferiore a quella dei propri genitori”, questo l’allarme lanciato da Enzo Nisoli, presidente SIO-Società Italiana dell’Obesità, che inaugura oggi il proprio congresso nazionale a Milano.
L’obesità non rappresenta solo una questione di salute pubblica, ma soprattutto di spesa per i sistemi sanitari, “spesa che diverrà insostenibile se non vengono adottate politiche di prevenzione adeguate, non disgiunte da programmi di gestione in grado di contenere il fardello delle malattie concomitanti (diabete, ipertensione, dislipidemia, malattie cardio- e cerebrovascolari, tumori, disabilità). Secondo la Carta europea sull’azione di contrasto all’obesità, quest’ultima e il sovrappeso negli adulti sono responsabili della spesa sanitaria in Europa, per una quota che arriva fino all’8%; per di più, comportano costi indiretti, che sono almeno il doppio di quelli diretti. In Europa la prevalenza dell’obesità è triplicata negli ultimi venti anni”, gli fa eco Paolo Sbraccia, presidente eletto SIO, che entrerà in carica al termine del congresso, sabato 5 luglio.
Saranno oltre 1.000 gli esperti nazionali e internazionali che si confronteranno nella tre giorni milanese che, a poco meno di un anno dall’apertura di EXPO 2015, dedicata ai temi della nutrizione e dell’alimentazione, e al debutto del semestre di presidenza italiana della UE, vuole lanciare un serio appello ai nostri politici affinché sensibilizzino i partner internazionali a considerare l’obesità una vera e propria malattia, responsabile a livello mondiale, secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità (WHO) di circa il 58% dei casi di diabete mellito, del 21% delle malattie coronariche e di quote comprese tra l’8 ed il 42% di certi tipi di cancro, oltre a influenzare pesantemente lo sviluppo economico e sociale del pianeta.
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