“Dopo anni di attesa, vogliamo sperare che con l’inserimento del termine di scadenza per la creazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), fissato per il 31 dicembre 2014, possa essere data finalmente una risposta su tematiche per troppo tempo rimaste sospese. La Regione Lazio non si trovi impreparata”, così dichiara in una nota Fabrizio Santori, capogruppo de La Destra alla Regione Lazio in merito all’approvazione del Decreto del Fare da parte del governo Letta. “L’aspetto maggiormente positivo di tale fascicolo, la cui istituzione obbligatoria è stata varata dal Governo all’interno del Decreto del “Fare”, riguarda l’alleggerimento dell’onere documentale, la personalizzazione delle cure, la riduzione dell’errore umano e lo sviluppo di una sanità centrata sul cittadino, aspetti che pertanto muovono verso un contenimento dei costi, una migliore appropriatezza prescrittiva e in generale verso una più efficiente ricerca, in termini di un consistente aumento dei casi statistici per lo studio di correlazioni causa-effetto, puntando di fatto ad un miglioramento di tutte le attività assistenziali e di cura”.
“Ciò che chiediamo alla giunta Zingaretti di non cullarsi sugli allori e aprire immediatamente un tavolo di confronto che possa strutturare il FSE affinché al suo interno possa trovare spazio una sezione dedicata al cittadino per offrire la possibilità di inserire informazioni personali ed eventi rilevati, e un promemoria per i controlli medici periodici, idoneo a completare la propria descrizione dello stato di salute. Solo in questo modo il FSE può essere il tanto atteso contributo normativo, fino ad oggi rimasto colpevolmente inesistente, che tuteli non solo la salute del cittadino intesa come tale, ma anche per tutti gli atleti, rappresentando quella risposta concreta alla richiesta dell’istituzione del Passaporto Ematico Andrea Fortunato richiesto a gran voce dalle associazioni Fioravante Polito e Flavio Falzetti per scongiurare nuovi drammi nello sport, soprattutto in quello non agonistico” conclude Santori.
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