Walkman e lettori Mp3 non possono mancare nella valigia delle vacanze, perché anche le lunghe passeggiate in spiaggia e i bagni di sole hanno bisogno di una colonna sonora adeguata. Ma occhio a non abusare della musica in cuffia: il 5-10% degli appassionati che ascoltano le loro canzoni preferite per più di un’ora al giorno a volume elevato è esposto al rischio di sordità. Parola del Prof. Lino Di Rienzo Businco, Dirigente Otorinolaringoiatria, Ospedale S. Spirito- Asl Rme, di Roma e presidente della Società italiana di endoscopia e radiofrequenze otorinolaringoiatrica. Negli ultimi anni – avverte in una nota – anche tra i bambini e gli adolescenti si è andato diffondendo il danno acustico da rumore, un tempo tradizionalmente legato all’esposizione in età adulta a traumi da sparo o lavorativi. Il principale fattore di rischio nell’età evolutiva è l’esposizione ambientale alla musica ad alto volume, in special modo con riproduttori digitali musicali (Mp3) o telefoni cellulari.
"L’impiego di auricolari endoaurali in cuffia o via bluetooth – dice Di Rienzo – è in grado di potenziare il danno sonoro per la pressione sonora a stretta distanza dalla coclea. I danni dipendono dal livello del rumore, dalla durata dell’esposizione e dalla suscettibilità individuale". Gli effetti del rumore possono essere fisiologici (ipoacusia, mal di testa, problemi cardiocircolatori), psicologici (stress, nervosismo, tensione, disturbi della comunicazione, abbattimento, insonnia). E "a seguito di prolungate esposizioni a stimoli sonori quali ascolto di musica a volume elevato e senza periodi di recupero si possono presentare dopo alcuni minuti od ore dalla fine di una stimolazione acustica sintomi come sensazione di ovattamento, lieve calo uditivo generale o vertigini rotatorie". "Un nuovo studio, firmato dall’università di Tel Aviv (Israele), – prosegue Di Rienzo – conferma l’ascolto di musica ad alto volume dalle piccole cuffie che si inseriscono nell’orecchio mette a rischio di perdere l’udito ben un adolescente su quattro. A guidare l’indagine pubblicata sull’International Journal of Audiology Chava Muchnik, che con il suo team ha coinvolto 289 partecipanti di età compresa tra 13 a 17 anni. I giovani sono stati invitati a rispondere a domande sulle loro abitudini personali riguardo ai lettori di Mp3, in particolare sul volume e sulla durata delle sessioni musicali. Nella seconda fase, è avvenuta una verifica reale su 74 adolescenti. I risultati dello studio sono preoccupanti, l’80% dei ragazzi usa gli Mp3 regolarmente, con il 21% di loro che li impiega da 1 a 4 ore al giorno, e l’8% più di quattro ore consecutive. Insieme con i risultati della misurazione acustica, i dati indicano che un quarto dei partecipanti è a rischio grave di perdita dell’udito".
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