La pressione alta e’ uno degli argomenti piu’ comuni quando si tratta di salute, ma pur essendo ben conosciuta nella ‘teoria’, in pratica e’ anche una delle malattie piu’ trascurate. Secondo le cifre riportate al congresso della Societa’ Italiana dell’Ipertensione Arteriosa in corso a Roma solo il 25% di chi ha la pressione alta la tiene sotto controllo, un fenomeno comune a molti altri paesi che contribuisce a fare della patologia la prima causa di morte al mondo secondo l’Oms. Per correre ai ripari la societa’ ha messo a punto un ‘piano di battaglia’, con l’obiettivo di far crescere il numero fino al 70% entro quattro anni. ‘Contiamo di raggiungere l’obiettivo lavorando su diversi piani – ha spiegato Massimo Volpe, presidente della Siia – innanzitutto con una campagna che faccia capire ai pazienti che l’ipertensione e’ una malattia, non un fattore di rischio. Poi con linee guida semplici rivolte ai medici di famiglia, e coinvolgendo altri operatori come i farmacisti, infine con nuovi farmaci e associazioni di farmaci gia’ in uso che puntino ad aumentare l’aderenza alle terapie da parte dei pazienti’.
Circa il 30% degli italiani soffre di ipertensione nella fascia di eta’ tra i 40 e gli 80 anni, , ma anche quando la diagnosi viene effettuata, piu’ della meta’ dei pazienti abbandona la terapia in anticipo: "La chiave per aumentare il numero di persone con la pressione sotto controllo e’ innanzitutto un maggiore dialogo con il medico di base – ha spiegato Bruno Trimarco, past president della societa’ – inoltre si e’ visto che le associazioni di piu’ farmaci in una sola pillola rende piu’ semplice seguire la terapia".
Fra le armi in piu’ ci potrebbe essere anche un farmaco della classe degli inibitori della renina, i cui primi anni di applicazione su un numero limitato di pazienti ha dato ottimi risultati: "Su oltre 11.000 pazienti – spiega Volpe – l’aggiunta dell’inibitore diretto della renina, ha determinato un’efficace riduzione dei valori pressori, consentendo di raggiungere i valori raccomandati in una percentuale di pazienti piu’ ampia rispetto a quella ottenuta con i soli trattamenti standard".
Il farmaco ha portato a valori del numero di pazienti con pressione sotto controllo molto vicini proprio al 70% indicato come obiettivo dagli esperti, e ha permesso anche di diminuire le altre terapie seguite dai pazienti: "I farmaci sono fondamentali nell’ipertensione, ma non vanno dimenticati gli stili di vita – ha ricordato Claudio Ferri, ordinario di Medicina Interna dell’universita’ dell’Aquila – la terapia va associata sempre a una corretta alimentazione, con un limitato apporto di sale, e ad una buona attivita’ fisica".
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