“Sessantacinque pezzi simbolo del design italiano. Trentasei performer saltano leggeri sul tavolo Clay di Desalto, abbracciano la poltrona Up 5_6 di Gaetano Pesce (B&B), battono le mani sul cesto Almeria (Pinetti) e il carrello Misfit (Scavolini), si sdraiano su letto Icon di Flou, creano architetture che richiamano l’edificio che li ospita, The Orbit, gioiello progettato da Thomas Heatherwick, la Shanghai più moderna affacciata sul fiume Huangpu. Otto minuti di grazia cinese abbinata alla bellezza di mobili, lampade, sedie del migliore made in Italy”.
E’ l’installazione, firmata da Matilde Cassani, che il Salone del Mobile, – scrive Il Corriere della Sera – porta al West Bund Art & Design, da oggi a domenica a Shanghai – e per la prima volta tra i partner della manifestazione -, che fa capire la sua linea strategica in Cina, scrive Il Corriere della Sera: “Affermare la propria presenza in un mercato che è sì in difficoltà ma in cui l’Italia resta il primo esportatore di mobili; riallacciare i rapporti interrotti durante la pandemia; liberarsi della veste puramente commerciale, legata al lusso, per diventare altro: un affidabile e solido socio culturale”.
Si tratta della fiera d’arte contemporanea e design più importante d’Asia, con oltre centoventi gallerie da tutto il mondo diffuso su cinque sedi (un vecchio hangar del primo aeroporto civile della città, un ex cementificio, altri edifici riconvertiti che ospitano nomi come Galleria Continua, Gagosian, Grimm) con un ricco programma di mostre temporanee e incontri.