A Roma, dal cuore dello storico quartiere Testaccio, le famiglie laziali lanciano il loro sos. È il tema del convegno a cura dell’Osservatorio Acli del Lazio “S. O. S. famiglia. Solitudini, ostacoli e speranze delle famiglie del Lazio nella quotidianità problematica”.
Lo scenario è quello di Porta Futuro, un’isola di modernità nell’architettura del quartiere, adibita dalla Provincia di Roma a spazio per l’orientamento, la formazione e lo sviluppo della carriera, in un’ottica che punti all’arricchimento della società scommettendo sulla qualità del lavoro.
Il dibattito, introdotto dal Presidente delle Acli del Lazio Lidia Borzì, dal Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, e dal Sindaco di Roma Capitale Gianni Alemanno, ha ospitato tra i suoi relatori il Professore di Sociologia della Sapienza Giovanni Battista Sgritta, il Segretario Generale della CGIL Roma e Lazio Claudio Di Berardino, il Segretario Generale della CISL Lazio Francesco Simeoni e il Decano della Facoltà di filosofia dell’Università Pontificia, Mons. Gianfranco Basti.
Il convegno, punto d’arrivo di una ricerca condotta dalle Acli del Lazio per indagare i bisogni e le difficoltà delle famiglie, approda “all’obiettivo di favorire – scrive Lidia Borzì – lo sviluppo di una linea di azione comune e sinergica tra tutte le realtà operanti nel sociale e di riuscire ad avvicinare società civile e Istituzioni nelle logica di una sussidiarietà concretamente agita”. Scopo perseguibile, nel concreto, “rispondendo ai bisogni relazionali e materiali delle famiglie e valorizzando le loro capacità di autotutela e mutuo aiuto, mettendo a disposizione spazi, competenze e servizi e superando una logica meramente assistenziale”.
Creare contatti, dunque. Sembra essere questa la risposta degli addetti ai lavori. Ribaltare la visione del quadro e vedere nel problema una risorsa.
“È necessario – interviene Nicola Zingaretti – considerare le politiche sociali non come un costo, ma come un investimento”. Ed è ancora Zingaretti a suggerire “un cambio totale della gerarchia dei valori nella nostra agenda politica”.
Concorde è anche Gianni Alemanno, che, a proposito delle molte autorità presenti salutate come “padroni di casa”, apre il suo intervento con una battuta: “Il problema dell’Italia è che ci sono troppi padroni di casa”.
E al mutuo aiuto e all’autotutela delle famiglie si riallaccia il Sindaco come antidoto per scongiurare una sorta di familismo amorale, di egoismo e chiusura delle cerchie familiari da sempre imputati alla società del Belpaese.
Tre sono i punti che Alemanno mette all’ordine del giorno per un impegno concreto in favore della famiglia: la lotta all’usura, la capacità di cogliere la dimensione familiare del reddito, ovvero la capacità di misurare la pressione fiscale sull’entità del nucleo familiare, la lotta allo spreco.
Infine, sempre in tema e sulla scia delle polemiche che hanno investito il Paese e la politica negli ultimi giorni, il Sindaco Alemanno si esprime sulla manovra di Governo: “Non c’è una differenziazione ideologica o istituzionale nella protesta su questa manovra. L’equilibrio di bilancio in Italia non esiste dal 1875. Ma se da un lato bisogna protestare, dall’altro è necessario controproporre, perché c’è un problema economico molto forte”.
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