Sono accusati di aver violato la nuova legge sulle manifestazioni i cinque attivisti arrestati ieri per l’ennesima manifestazione in sostegno delle Pussy Riot, del cui processo si attende domani la sentenza. Lo ha reso noto via Twitter una di loro, Alexandra Anfilova, mentre con l’aumento degli appelli di solidarieta’ per il gruppo punk – diventato emblema dell’opposizione a Vladimir Putin – crescono anche i timori di disordini.
Passamontagna colorato, simbolo delle Pussy, e in mano cartelli con scritto "beati i misericordiosi", diciotto sostenitori della band si sono riuniti ieri sul sagrato della cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, luogo della performance anti-Putin per la quale le tre Pussy (Nadia Tolokonnikova, Katya Samutsevich e Maria Aliokhina) rischiano la condanna a tre anni di detenzione per "teppismo motivato da odio religioso". Mentre gli attivisti inscenavano la loro protesta, un responsabile della sicurezza della chiesa, li ha pesantemente aggrediti. Secondo le nuove regole adottate la primavera scorsa, che ha inasprito le pene e le sanzioni per proteste non autorizzate, i manifestanti rischiano ora una multa fino a 20.000 rubli (630 dollari) o una sentenza di massimo 40 ore di servizi sociali.
Si moltiplicano anche le iniziative di sostegno da parte della societa’ civile. Martedi’ un gruppo di intellettuali russi, tra cui il politico Leonid Gozman e il famoso economista Mikhail Dmitriev, hanno scritto una lettera aperta al presidente Putin con la richiesta di grazia per le Pussy. Dal suo blog, invece, lo scrittore russo, Boris Akunin ha chiamato a raccolta per domani alle 15 (ora locale) davanti al tribunale Khamovniki di Mosca tutti i supporter delle pussy. Bisogna uscire dalla "protesta virtuale" su internet e scendere in strada, ha scritto. Proprio per timore di manifestazioni spontanee e disordini, la polizia ha fatto sapere di aver potenziato i controlli intorno al tribunale e nelle piazze del centro, mentre si pensa anche a speciali misure di sicurezza per il giudice incaricato del processo, Maria Sirova, e i suoi familiari.
Intanto le autorita’ finlandesi hanno aperto un’inchiesta penale contro un professore universitario che il 5 agosto ha provato a organizzare una performance stile Pussy, in una cattedrale ortodossa a Helsinki. I custodi della chiesa non hanno permesso l’ingresso al gruppo, che si e’ esibito all’esterno. Se condannato per interruzione di servizio religioso e insulti alla fede, il professor Teivainen rischia fino a due anni di prigione, come ha riportato l’agenzia Interfax citando esperti legali.
Non solo in Finlandia, azioni per la liberazione delle Pussy si sono svolte negli ultimi giorni anche in Austria, Moldavia e Stati Uniti e continuano in Russia. In carcere da marzo, le tre ragazze sono considerate da Amnesty International "prigioniere di coscienza" e sono riuscite ad attirare l’attenzione di tutto il mondo della musica internazionale: da Madonna ai Red Hot Chili Peppers passando per Bjork.
Uno degli avvocati delle ragazze ha fatto sapere che se la sentenza, domani, sara’ di condanna, i sostenitori delle Pussy sono gia’ pronti a proteste coordinate in mezzo mondo.
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