Numeri ridotti oggi per l’opposizione russa anti-Putin, tornata in piazza a Mosca con circa 10 mila manifestanti (6 mila secondo la polizia) per chiedere la liberazione dei 12 attivisti accusati nel ‘caso Balotnaia’, cioe’ i disordini del 6 maggio 2012, alla vigilia del terzo mandato di Putin, che sfociarono in violenti scontri tra dimostranti e polizia. Questo mentre il capo del Cremlino, sullo sfondo del crollo di immagine del partito dominante Russia Unita, cerca di riaffermare il proprio potere mettendosi alla guida del Fronte Popolare Panrusso, una sorta di ‘grande centro’ senza colore politico.
Nel giorno della Festa della Russia, gli oppositori hanno sfilato in centro tra slogan ironici come ‘Liudmila senza Putin! Anche noi vogliamo divorziare da lui!’, e cartelli a sostegno della protesta di Taksim a Istanbul, contro quello che ritengono un crescente giro di vite del Cremlino sul dissenso. C’era anche il blogger anti corruzione Alexei Navalni, attualmente sotto processo a Kirov per furto di legname, ma che ha annunciato la propria intenzione di candidarsi a sindaco di Mosca. Autorizzato dal Comune, il corteo ha registrato comunque 9 fermi.
Poco dopo, Putin e’ apparso al Congresso fondativo del Fronte, ribattezzato Movimento Panrusso, che lo ha nominato leader all’unanimita’ tra patriottiche grida di acclamazione. Composto di migliaia di persone di diverse organizzazioni, movimenti politici, businessman, veterani e singoli, il Fronte era stato creato dallo stesso leader russo nel 2011 per allargare la propria base di consenso prima delle elezioni parlamentari e presidenziali. E ora, secondo i cremlinologi, e’ destinato a crescere in importanza fino a rimpiazzare, forse, lo screditato partito di maggioranza alla Duma Russia Unita: ‘Affibbiato’ dal 2012 all’allora presidente uscente e oggi premier Dmitri Medvedev (in odore di siluramento), dopo la forte perdita di voti subita alle legislative del dicembre 2011, giudicate fraudolente dall’opposizione, che diedero il via a un anno di proteste di massa senza precedenti. Nelle parole di Putin, il Movimento dovrebbe diventare un ‘meccanismo di democrazia diretta’; la Russia ‘ha bisogno del contributo di tutti’ ha detto. Un modo, forse, per cooptare anche gli avversari, moderati beninteso: nei giorni scorsi ha fatto scalpore il passaggio al Fronte, come ‘esperto’, di Igor Iurgens, ex ideologo dei liberali pro-Medvedev molto critico delle politiche economiche di Putin. E oggi anche il sindaco di Mosca, Serghiei Sobianin, che a settembre affrontera’ in elezioni anticipate, si e’ distanziato da Russia Unita annunciando che correra’ da indipendente.
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