Il Comune di Mosca fa’ cassa vendendo all’asta per 221 milioni di euro il leggendario Hotel Metropol di Mosca, icona liberty russa, testimone di momenti cruciali della storia del Paese e meta preferita di artisti, capi di Stato e teste coronate. In questo lussuoso albergo di fronte al Bolshoi, a due passi dal Cremlino, sono passati da Lenin a Marcello Mastroianni, sino a Barack Obama. Si tratta dell’unico hotel pre-rivoluzionario sopravvissuto insieme al National, anch’esso vicino alla piazza Rossa e gia’ privatizzato dal Comune a fine 2011, quando fu venduto all’imprenditore Mikhail Gutseriev per 112 milioni di euro.
Questa volta la base d’asta era quasi il doppio: 217 milioni di euro. Tre, tutti russi, i partecipanti alla gara. A vincere e’ stato Aleksandr Kliacin, un imprenditore poco noto al grande pubblico anche se e’ stato il primo del suo Paese ad esportare un marchio alberghiero russo in Europa, con la catena di hotel Azimut. A capo anche della banca russa dello sviluppo e della finanziaria Mir, impegnato in attivita’ di beneficenza e nel progetto editoriale Snob creato dall’oligarca Prokhorov, Kliacin ha gia’ annunciato che non intende toccare nulla in quello che e’ considerato un patrimonio storico-culturale, di cui deteneva gia’ la quota di controllo da inizio 2012. In effetti questo storico hotel a 5 stelle con 362 camere (72 suite), 2 ristoranti e una decina di sale da banchetto su un’area di 40 mila mq e’ un vero e proprio gioiello architettonico e un pezzo di storia. Fu fatto costruire dall’imprenditore-mecenate Savva Mamontov, che chiamo’ i migliori artisti e architetti dell’epoca.
Inaugurato nel 1901, si guadagno’ subito l’appellativo di ‘Torre di Babele del XX secolo’. All’epoca era l’unico albergo in Russia con acqua calda, frigoriferi, ascensori e telefoni. Nel 1917, con la rivoluzione d’ottobre e il trasferimento della capitale dall’allora Pietrogrado a Mosca, il Metropol diventa la sede del comitato esecutivo centrale panrusso, il massimo organo legislativo sino al 1937. Viene chiamato la seconda casa dei Soviet. Leader bolscevichi come Sverdlov e Bukharin vivono e lavorano li’. Lenin vi presiede il Consiglio dei commissari del popolo, ossia del governo bolscevico. Anche Stalin ama frequentare questo edificio, che negli anni Trenta restituisce al suo status originale di hotel top-class. Bernard Shaw e’ uno dei primi a goderne, nel 1931. Anche Bertold Brecht apprezza la magnificenza di questo albergo, che nella seconda guerra mondiale ospita i corrispondenti della stampa occidentale e il press center.
Il Metropol rimane invece sempre un miraggio per i sovietici, che non possobo entrarci. Chiuso per restauri nel 1986, durante la perestroika,riapre nel 1991, giusto per il crollo dell’Urss. Anche nella nuova Russia l’hotel mantiene il suo fascino e il suo prestigio, rimanendo uno dei prediletti di vip e star. Ci hanno dormito Catherine Deneuve e Sharon Stone, Michael Jackson ed Elton John, Gerard Depardieu e Harrison Ford. Nella lista degli ospiti di rango figurano le regine di Spagna Sofia e d’Olanda Beatrice. Il Metropol ha accolto anche Obama. Tra gli italiani, oltre a Mastroianni, l’hotel ha visto passare molte volte anche Giorgio Armani e Pierre Cardin.
Discussione su questo articolo