“Ruby e’ una testimone dell’accusa ed e’ parte offesa del processo. Quando mai si e’ vista una Procura rinunciare a sentire una parte offesa in un processo per prostituzione minorile?”. Lo ha fatto notare durante la sua arringa in aula Niccolo’ Ghedini, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, imputato al processo con al centro la giovane marocchina. E sui soldi dati a Ruby, riferendosi ai 4 milioni e mezzo che, secondo l’accusa, l’ex premier avrebbe versato alla ragazza affinche’ non rivelasse delle presunte feste a luci rosse ad Arcore: “Non c’e’ una cartolina, un indizio, che dimostri la disponibilita’ di Ruby di questo denaro”. Secondo l’avvocato questa ipotesi del versamento milionario e’ “incredibile, ed e’ una suggestione splendida” e non si spiegherebbe col fatto che Ruby, dopo la nottata in questura, avrebbe continuato a telefonare al ragioniere Giuseppe Spinelli per chiedergli dei soldi.
Ghedini, al termine della sua arringa difensiva al processo Ruby, ha affermato: “Da tutta questa documentazione abbiamo le prove che Karima non abbia mai avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi. La Procura da’ invece una lettura personalissima dei verbali redatti. Se noi dobbiamo cercare la verita’ processuale dovremmo evitare la metodica di un uomo che preferisce credere a cio’ che preferisce sia vero. Io spero che non sia cosi’, ma dato che sono a Milano non posso pensare di essere ottimista, ma mi rimane la speranza del difensore, spesso ultima dea".
L’avvocato Piero Longo, altro legale del Cav, ha chiesto, in sostanza e con tutte le formule previste dalla legge, l’assoluzione di Silvio Berlusconi: “Voglia il Tribunale dichiararsi incompetente e ritenere il reato di tipo ministeriale, in subordine voglia dichiarare la propria incompetenza territoriale a favore del Tribunale di Monza; in ulteriore subordine voglia assolvere perche’ i fatti non sussistono, in ulteriore subordine per non avere commesso il fatto e in ulteriore subordine perche’ i fatti non costituiscono reato e in ulteriore subordine perche’ per il ‘capo A’ il fatto non e’ piu’ previsto dalla legge come reato".
Terminate le arringhe difensive, il processo Ruby e’ stato aggiornato al 24 giugno quando la procura avra’ l’occasione di contro replicare, se lo riterra’ opportuno, e poi i giudici, salvo sorprese, dovrebbero riunirsi in camera di consiglio per la sentenza.
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