C’e’ odore di elezioni anticipate nell’aria. Dopo la sentenza di condanna nei confronti di Silvio Berlusconi nell’ambito del processo Ruby (7 anni di carcere e interdizione a vita dai pubblici uffici) il governo Letta e’ sempre più in bilico. Dichiarazioni di circostanza a parte (il PdL, e lo stesso Berlusconi, continuano a parlare di un comportamento "responsabile" nei confronti dell’esecutivo), e’ chiaro che il governo delle larghe intese non durerà un’intera legislatura. Non solo: e’ probabile che non riesca nemmeno a durare quei 18 mesi più volte menzionati dal presidente del Consiglio Enrico Letta per varare le opportune misure economiche e per portare a termine le riforme istituzionali, come la legge elettorale, la riduzione del numero dei parlamentari, la fine del bicameralismo perfetto. Certo e’ che la politica italiana, anche a causa dei processi e delle sentenze che riguardano il Cavaliere, vive e continuerà a vivere un periodo di sempre maggiore fibrillazione.
"Sono convinto che da qui ad un anno si tornerà alle urne, per quanto mi riguarda da oggi sono in campagna elettorale", sottolinea a ItaliaChiamaItalia uno dei candidati PdL che alle ultime Politiche non e’ riuscito ad entrare in Parlamento. Un senatore del Pd alla sua prima legislatura, invece, spiega: "tornare a votare a breve sarebbe un errore, l’Italia ha bisogno di stabilità, ha bisogno di dare fiducia a famiglie e imprese. Inoltre il presidente Letta farà di tutto per portare a termine il programma riformista che ha annunciato in Parlamento e per farlo ha bisogno di tempo". Insomma, ciascuno vede la situazione a seconda della propria convenienza: il trombato scalpita per tornare al voto perche’ vede una nuova possibilita’ per conquistare un seggio romano; l’eletto invece, che su quel seggio è già comodamente seduto, vede un ritorno alle urne come il fumo negli occhi. Chissa’ se i politici parlano davvero pensando all’interesse dell’Italia e non al proprio…
In ogni caso il discorso e’ sempre il solito: nessuno ha la sfera di cristallo sulla scrivania e nessuno puo’ sapere cosa succedera’ da qui a qualche mese, ma l’atmosfera – per noi che ci occupiamo di politica ogni giorno e frequentiamo i Palazzi romani – parla di un equilibrio assai instabile e di una voglia di uscire dall’equivoco del governissimo.
Se qualcuno pensa che Berlusconi si possa dimettere, si illude e non conosce l’uomo. Silvio la voglia di lottare per resistere ce l’ha come tratto distintivo del proprio carattere: non mollera’ mai, fino a quando le toghe rosse non lo avranno messo ko definitivamente; fino a quando le forze e il tempo glielo consentiranno. Dunque? Prepariamoci a una estate – ma soprattutto a un dopo estate – rovente. E a proposito di un eventuale voto anticipato, il nostro pensiero va agli italiani all’estero: vuoi vedere che alla fine il destino vorrà fare votare gli italiani nel mondo ancora una volta con quella orribile e schifosa legge che fa acqua da tutte le parti e che tanti scandali, imbrogli, denunce e irregolarità ha provocato nel 2006, nel 2008 e nel 2013? Anche solo a pensarlo, ci sale in sangue alla testa.
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