Ruby gate, atto secondo. Prendera’ il via domani a Milano il processo d’appello per Silvio Berlusconi. Un anno fa, in primo grado, il leader di Forza Italia era stato condannato per concussione per costrizione e prostituzione minorile a sette anni di carcere, un anno in piu’ di quel che avevano chiesto il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e il pm Antonio Sangermano.
Alle 9.30, orario di rito, davanti alla seconda Corte d’Appello, presidente Enrico Tranfa e Concetta Lo Curto e Alberto Puccinelli giudici a latere, andra’ di nuovo in scena una vicenda che ha fatto il giro del mondo e che racconta di presunti ‘festini hot’ ad Arcore, la residenza milanese dell’ex Cavaliere. Mentre lui, in contemporanea, si presentera’ al suo appuntamento settimanale all’Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone: sara’ nei reparti per assistere gli anziani ospiti del centro, come prevede l’affidamento in prova ai servizi sociali per scontare un anno di pena inflitto per il caso Mediaset.
Da quanto e’ stato riferito, l’ex premier, salvo un cambio di programma dell’ultimo momento, sara’ difeso da Franco Coppi, gia’ suo legale per il caso Mediaset (ma che forse domani non sara’ in udienza), e Filippo Dinacci, avvocato che da anni fa parte pool difensivo dell’ex capo del Governo. Coppi e Dinacci, al momento, prenderanno il posto di Niccolo’ Ghedini e Piero Longo che, essendo indagati nell’inchiesta ‘Ruby ter’, per una questione di opportunita’, pur mantenendo il mandato, non saranno in aula.
A quanto pare, Coppi e Dinacci dovrebbero puntare a svolgere una difesa in punto di diritto in relazione alla configurabilita’ del reato di concussione per costrizione – anche alla luce della giurisprudenza dello scorso marzo delle Sezioni Unite della Cassazione – e di prostituzione minorile, per loro insussistenti.
Per quel che si sa i ‘lavori’ di venerdì dovrebbero essere dedicati alla relazione del giudice Lo Curto e alla fissazione del calendario, con i difensori che dovrebbero cercare di convincere la Corte a rinviare la discussione vera e propria di una ventina di giorni o addirittura a dopo l’estate. Altrimenti il processo dovrebbe chiudersi entro luglio. A meno di qualche mossa da parte di Berlusconi come, ma al momento sembra improbabile, una istanza di rimessione del processo essendo stata la vicenda Ruby uno dei ‘casus belli’ al centro dello scontro tra il Procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo. Anche se, va sottolineato, oggi il Csm ha inviato gli atti al pg della Cassazione, titolare dell’azione disciplinare, perche’ vagli le condotte tenute dai due su alcune inchieste, come Sea ed Expo, escludendo l’indagine che riguarda la giovane marocchina.
Per il Tribunale, come era scritto nelle motivazioni della sentenza di condanna, Berlusconi, quando era presidente del Consiglio, in cambio di denaro e gioielli fece sesso con la giovane, che sapeva essere minorenne, e che era stata stabilmente inserita "nel collaudato sistema prostitutivo ad Arcore" dove, sotto la sua regia, andava in scena il bunga-bunga, esibizione hot delle ospiti organizzata per "soddisfare" i suoi "desideri". E non solo. L’ex capo del governo, per evitare che tutto cio’ venisse a galla, "abuso’", sempre secondo il Tribunale, del potere di premier per fare pressioni sui funzionari della Questura di Milano e ottenere il "rilascio" della marocchina fermata per un furto. Una ricostruzione che la difesa tentera’ di smontare punto per punto.
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