Ettore Rosato, deputato del Pd e vicepresidente della Camera, a Radio Cusano Campus sulla manovra ha detto: “Difficile capirci qualcosa. Per leggere il Def bisognerebbe avere le carte davanti e loro non le hanno presentate. Tutti gli osservatori internazionali l’hanno bocciato, ieri hanno detto di averlo riscritto però noi non l’abbiamo letto, forse perché non l’hanno mai scritto. La priorità non è lo sviluppo, lo dicono anche Salvini e Di Maio che hanno il problema della Fornero e del reddito di cittadinanza, ma nessuno parla di sviluppo. Questa non è una manovra di sinistra. Le misure contro la povertà noi le abbiamo fatte, potevano essere incrementate. Il reddito di Di Maio vale 10 miliardi di euro, diviso per 6,5 milioni di poveri, sono 128 euro al mese. E’ una mistificazione, è una presa in giro degli italiani”.
Riguardo il reddito di cittadinanza su carta e le spese morali: “Penso che ci sono delle regole da mettere, però non vorrei che lo Stato diventasse l’erogatore della morale. E’ giusto che ci siano dei limiti di spesa, li ha messi persino Berlusconi con la social card. Per questo avevamo identificato nel Rei e nella collaborazione con i servizi sociali gli strumenti per far uscire le famiglie dallo stato di povertà. Non è con la morale di Stato che si fa, è col supporto alle famiglie. Nella passata legislatura, in aula i 5 Stelle dicevano che reddito di cittadinanza aveva già 30 miliardi di coperture, dopodichè questi soldi sono spariti nella realtà dei fatti e cominciano a esserci paletti. Non è niente di quello che hanno promesso, così come sulla Fornero. E’ anche legittimo che chi è al governo vada avanti col suo progetto, con quello che ha detto in campagna elettorale, ma noi dell’opposizione rimarchiamo il fatto che quello che hanno detto non lo stanno facendo. Io temo che il Paese non andrà meglio”.
Sul PD. “Abbiamo bisogno di fare il Congresso rapidamente. A gennaio il segretario del Pd sarà eletto, lo ha detto Martina” ha spiegato Rosato.
Su Renzi in tv e la Boschi su Maxim. “Ho visto le anteprime. Sono convinto che quando vedremo il programma di Renzi su Firenze chi ama la cultura sarà contento. Matteo su questa cosa ci mette un sacco di passione e di amore per la sua città”.