Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Fi e braccio destro di Silvio Berlusconi, parla con Giorno, Carlino e Nazione: sulle accise per la benzina, dice, nessun passo falso. La priorità erano le bollette.
Questo governo, spiega l’azzurra, “è in carica da meno di tre mesi e, nella sua prima manovra, ha dovuto fare i conti con una grave crisi energetica, stanziando ben due terzi dei fondi a disposizione proprio per proteggere aziende e famiglie. A questo proposito, ricordo che con la legge di bilancio abbiamo incrementato il credito d’imposta dal 30% al 35% per le piccole imprese e le attività commerciali e dal 40% al 45% per le imprese energivore. Questo, proprio nella consapevolezza delle difficoltà che le realtà imprenditoriali del Paese stanno vivendo”.
Il caso delle accise non rischia di diventare un boomerang? Non c’è contraddizione rispetto al programma elettorale? “Francamente non vedo alcuna contraddizione. Governo e maggioranza hanno fatto una scelta politica, valutando prioritario l’intervento contro il caro bollette rispetto alla proroga del taglio delle accise, un intervento che costa un miliardo al mese. Abbiamo deciso di sostenere le fasce più deboli della popolazione, costrette a scegliere tra pagare le bollette e farsi curare, piuttosto che portare avanti una misura per tutti, compresi i proprietari di auto di lusso”.